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Tante volte abbiamo chiesto le dimissioni di politici indifendibili, da Malinconico a De Girolamo. Oggi, nel suo piccolo, tocca al sindaco di Quarto del M5S Rosa Capuozzo. Il sindaco non può restare al suo posto perché è stata vittima di un ricatto da parte del consigliere comunale eletto nel M5S, Giovanni De Robbio, e non lo ha raccontato né ai magistrati quando l’hanno sentita la prima volta né ai cittadini, fino a quando non sono uscite le carte dell’inchiesta.

Il Movimento 5 Stelle dovrebbe chiedere le sue dimissioni immediate invece da giorni si balocca con una posizione ambigua e infantile. Grillo ha pubblicato 8 domande e altrettante risposte assolutorie, video lacrimevoli e appelli alla lotta contro la camorra e contro il Pd. Come fosse una gara a chi sporca l’altro partito invece che a tenere pulito il proprio.

Però Grillo ha evitato le domande vere: perché il sindaco M5S non ha denunciato il ricatto del consigliere De Robbio sul presunto abuso edilizio della casa del marito? Perché quando quello pretendeva di influenzare le sue nomine sventolandole sotto il naso le foto dall’alto dell’immobile che smentivano il condono, lei non lo ha denunciato? Perché non ha detto nulla ai cittadini quando De Robbio le chiedeva un lavoro per il geometra che conservava le foto del presunto abuso e poi per quello che ha fatto il sopralluogo nella casa? Perché ancora oggi il sindaco si ostina a dire al pm e ai cittadini che non ha subito minacce e pressioni? La risposta è che il sindaco si trova in una situazione di potenziale ricattabilità. Al punto che, quando un cronista di Fanpage.it le chiede “cosa le disse dell’abuso De Robbio?” Lei ha la faccia tosta di rispondere: “Era preoccupato… niente di particolare”. Preoccupato? Niente di particolare? E il ricatto? E le foto? E le nomine?

A un sindaco così una volta Grillo avrebbe detto: ma Vaff…

Il Fatto Quotidiano, 9 gennaio 2016

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