Una fuga di gas che dura ormai da tre mesi ha costretto il governatore della California, Jerry Brown, a dichiarare lo stato d’emergenza a Porter Ranch, un sobborgo alle porte di Los Angeles che ospita più di 30mila persone. La perdita, scoperta il 23 ottobre scorso, ha già costretto migliaia di residenti ad abbandonare la zona a causa della fuga di metano e degli additivi nauseabondi, mentre coloro che ancora vivono nell’area soffrono di disturbi come mal di testa, nausea e irritazione delle vie respiratorie.

La fuga del gas, proveniente da un pozzo a metano utilizzato per lo stoccaggio di gas naturale a Aliso Canyon, appena fuori Los Angeles, è stata causata dalla rottura di un tubo di iniezione a diverse centinaia di piedi sotto la superficie e riversa nell’atmosfera 30mila kg di metano ogni ora. L’autorità responsabile della qualità dell’aria in California ha stimato che la perdita rischia di aumentare la produzione di gas ad effetto serra su tutta la costa californiana di circa il 25%, in una distesa di circa 1.457 ettari. Per gli esperti si tratta del peggior disastro ambientale in America dopo quello provocato dalla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, di proprietà della British Petroleum, nel Golfo del Messico nel 2010, in seguito al quale il petrolio di riversò in mare per quasi 90 giorni di seguito, creando quella che viene ricordata oggi come la “marea nera“.

La Southern California Gas Co, che gestisce il pozzo, sta cercando di fermare la fuoriuscita di gas perforando un pozzo adiacente per raggiungere la conduttura danneggiata e iniettare, una volta raggiunto, fluidi e fango pesante. L’operazione dovrebbe essere completata entro marzo. Il governatore ha assicurato che la compagnia responsabile del disastro ambientale si assumerà tanto i costi relativi alla fuga di gas che che quelli per farvi riparo.

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