Allerta globale per Capodanno in molte capitali e metropoli. Alla vigilia delle tradizionali feste di piazza per la fine dell’anno, torna l’incubo attentati in tutto il mondo, appena poche settimane dopo le stragi di Parigi e di San Bernardino. Tanto che a Bruxelles, il sindaco Yvan Mayeur ha deciso di cancellare i fuochi e le feste di piazza, per motivi di sicurezza. Una decisione “giusta sulla base delle informazioni ricevute”, ha commentato il premier Charles Michel, confermando l’esistenza di un rischio concreto.

Intanto, la Cnn ha rivelato l’esistenza di minacce di attacchi jihadisti nelle tre principali città americane, New York, Los Angeles e Washington. I vertici dell’Fbi hanno informato il presidente Barack Obama, prima della sua partenza per le vacanze alle Hawaii. Come martedì a Bruxelles, mercoledì ad Ankara, sono stati sventati in extremis attentati che avevano lo scopo di macchiare di sangue la notte di San Silvestro. In ambedue i casi sono stati arrestati due sospetti legati all’Isis.

I due jihadisti belgi avevano pianificato attentati nella Grand Place, contro i commissariati e le forze dell’ordine. Nei loro covi sono state trovate uniformi, materiale propagandistico dello Stato Islamico, ma non armi, né esplosivo. Si è scoperto che facevano parte di un gruppo di motociclisti, un motoclub, che si chiamava, ironia della sorte, ‘Kamikaze Riders’. E che uno dei due, Said Souati, 30 anni, considerato il leader e il reclutatore della cellula terroristica, era un predicatore salafista radicale. L’altro, Mohammed Karay, 27 anni, lavorava in una officina di auto. E di recente si divertiva con il ‘paint ball’, i combattimenti simulati con fucili carichi con proiettili di vernice.

Dei due fermati in Turchia, invece, si sanno solo le iniziali del nome, M. C . e A.Y. e che volevano farsi esplodere contemporaneamente, uno vicino ad un bar e l’altro in un centro commerciale nel quartiere di Kizilay, ripetendo la dinamica seguita dai commando di Parigi. Il piano era già definito nei dettagli, visto che nel loro appartamento sono state trovate cinture esplosive. Strategie diverse ma con un identico scopo: diffondere il terrore tra la gente comune, in festa per strada, in Belgio, in Turchia, come in tutto il mondo.

Sempre a Bruxelles gli agenti hanno portato a termine due perquisizioni, fermando un sospetto a Molenbeek, il quartiere a più alta concentrazione di potenziali radicalizzati della città. L’uomo bloccato sarebbe un amico dei fratelli Abdeslam, uno morto l’altro scappato dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre, per i quali si conferma sempre di più l’ipotesi di una regia belga. In tutto il Belgio si dà la caccia a quattro foreign fighters partiti nei mesi scorsi per combattere in Siria e poi scomparsi dai radar degli inquirenti. Gli agenti hanno diffuso i loro identikit, visto che già in passato erano conosciuti alle autorità come esponenti di un gruppo oggi disciolto, Sharia4Belgium.

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Belgio, madre di jihadista: “Sabri è morto in Siria perché non si sentiva accettato, Isis gli ha dato un progetto di vita”

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