A dicembre la fiducia dei consumatori e delle imprese italiane è diminuita rispetto al mese prima. Ma secondo l’Istat resta “su livelli elevati”, un segnale positivo visto che la fiducia influenza la propensione, rispettivamente, a fare acquisti e a investire. Per quanto riguarda le famiglie consumatrici, questo mese l’indice è sceso a 117,6 punti dagli 118,4 del mese precedente, quando aveva raggiunto il massimo storico. In un anno l’indice è comunque salito di oltre 20 punti. Quanto alle aziende, per loro l’indicatore misurato dall’istituto di statistica cala a 105,8 da 107,1 di novembre. Il valore è il più basso da agosto ed è stato determinato soprattutto dalle flessioni registrate da costruzioni e commercio al dettaglio.

L’Istat spiega come a dicembre tutte le stime delle componenti del clima di fiducia siano diminuite: il calo risulta maggiore per la componente economica, quella riferita alla situazione generale del Paese, che passano rispettivamente a 152,9 da 157,9 e a 109,1 da 111,6. “La differenza è invece più contenuta”, sottolinea l’istituto di statistica, per quel che concerne la sfera personale, familiare (a 104,5 da 105) e quella futura (a 127,3 da 128).

Le imprese sono meno ottimiste rispetto al mese prima rispetto all’andamento atteso delle esportazioni: sale al 29%, dal 28%, la quota delle imprese interpellate che lamenta la presenza di significativi ostacoli all’attività di esportazione. Diminuiscono di importanza quelli legati ai costi, ai finanziamenti e alla burocrazia ma aumentano quelli legati ad altri motivi. Rimane stabile l’incidenza dei paesi Ue tra le destinazioni delle esportazioni delle imprese e la Germania, la Francia e la Cina continuano ad essere considerate dalle imprese italiane tra i maggiori concorrenti internazionali.

I dati sono stati commentati anche dal premier Matteo Renzi durante la conferenza stampa di fine anno: “L’indice di fiducia è spaventosamente alto”, ha detto il presidente del Consiglio, parlando di “un leggero in calo di quale decimale rispetto a quello novembre, registrato prima degli attentati Parigi. Un anno fa era 20 punti più basso”.

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