Tensione a L’Aquila durante il Consiglio regionale, riunito per l’approvazione del bilancio di previsione e della finanziaria. Il Movimento 5 Stelle accusa la giunta del governatore Luciano D’alfonso di tenere nascosti i capitoli di bilancio agli abruzzesesi. Secondo i pentastellati, che si sono presentati in Aula con cartelli sui quali si leggeva “#finanziariaalbuio” e “D’Alfonso regala soldi alla sanità privata”, il bilancio regionale nasconderebbe “sprechi di ogni genere”. La consigliera pentastellata Sara Marcozzi, in segno di protesta, ha occupato i banchi della giunta insieme ai colleghi e prima dell’inizio della seduta ha preso posto nella poltrona del presidente D’Alfonso. Ma il governatore non ci sta e con la forza si riprende la sedia cacciando la consigliera M5S, che però non lascia i banchi della giunta. Tanto da farsi spingere dallo stesso D’Alfonso, che reagisce bruscamente con l’obiettivo di avviare i lavori del Consiglio. “Non mi tocchi, presidente“, lo ammonisce la Marcozzi, che oltre alle spinte ricevute ha voluto denunciare il “sessismo” del governatore. Ma la consigliera non demorde, e torna a rubargli la poltrona non appena D’alfonso si alza. A questo punto, per non ricorrere nuovamente alla forza, il presidente si allontana. Inutili appelli e minacce di far intervenire le forze dell’ordine per interruzione di pubblico servizio: i grillini rimangono ai loro posti. E il Consiglio regionale viene rinviato mentre si convoca la conferenza dei capigruppo. “Protestiamo pacificamente perché i cittadini sappiano come vengono spesi i loro soldi. Per la prima volta la giunta nasconde ai consiglieri i capitoli di bilancio, e così a tutti i cittadini abruzzesi. Se consegnano a noi e quindi ai cittadini i capitoli di bilancio, noi ce ne andiamo”, ha dichiarato la conigliera Marcozzi al cronista di News Town, rimanendo ben salda sulla poltrona di D’Alfonso. Il M5S aveva già protestato nei giorni scorsi denunciando la “mancata trasparenza” della giunta

Articolo Precedente

Renzi: “Se perdo il referendum sulle riforme vuol dire che ho fallito. Ma nel 2015 politica batte populismo 4-0”

next
Articolo Successivo

Mario Mantovani ai domiciliari, ma Fi organizza comunque un cena di Natale in suo onore (e del suo bacino di voti)

next