Guardando la Serie 7, si capisce dove va l’intera BMW. La portabandiera del marchio bavarese ha un mercato limitato, in Italia, ma inaugura le soluzioni tecniche che col tempo approderanno, a cascata, nei segmenti inferiori. E se dalla guida di questa elegante berlina lunga cinque metri si deve intuire qualcosa delle BMW del futuro, beh, allora saranno molto, molto tecnologiche. Tralasciamo di raccontare le lussuosità “classiche” – i sedili morbidi come poltrone, l’impianto audio di ultima generazione, i materiali raffinati, le luci d’ambiente regolabili nel tono e nell’intensità – per concentrarci sull’elettronica.

In questo campo, la Serie 7 raggiunge livelli quasi fantascientifici. Per esempio, può montare per la prima volta gruppi ottici con luce laser, e poi è piena di schermi. Nel centro della strumentazione ce n’è uno, sul cruscotto ce n’è un altro da cui si comandano tutti i parametri della macchina: da lì si ordina ai sedili di massaggiare la schiena, si regolano gli ammortizzatori (il Dynamic Dumper Control è di serie) e, naturalmente, si vedono le mappe e le stazioni radio. Per interagire con l’auto, non c’è più solo il manopolone iDrive (che rimane il metodo più semplice di navigare fra i menu): si può toccare direttamente lo schermo touch, oppure parlare oppure ancora, per la prima volta, agitare le mani. Grazie ai nuovi comandi gestuali, basta muovere le mani nell’area di fronte allo schermo e si impartiscono 5 tipi di ordine: per esempio, ruotando un dito si alza e si abbassa il volume della radio, come se si stesse girando un’immaginaria rotella. La tecnica è ancora da sviluppare, perché spesso l’auto interpreta il tipico gesticolare italiano con teutonico rigore, ma l’idea sembra buona.

Un altro schermo si trova sulla chiave, una sorta di piccolo smartphone che riporta tutte le informazioni sull’auto e che permette di comandare l’avanzata e la retromarcia dell’auto dai parcheggi più stretti (sì, perché la Serie 7 è davvero larghissima, e negli stalli tradizionali sta stretta). La chiave si deve ricaricare in marcia (c’è un’apposita tasca per la ricarica induttiva), ma ha una pila tradizionale per mantenere la funzione di telecomando apriporta sempre attivabile. Ai passeggeri posteriori – che su questo genere d’auto sono forse persino più importanti di quelli anteriori – sono dedicati altri due schermi da 10”, e un tablet da 7” è incastonato nel bracciolo: serve ad attivare tutte le funzioni di comfort, compreso l’abbassamento delle tendine. Tanti di quei gadget e tante di quelle regolazioni possibili, sulla nuova Serie 7, che la guida passa quasi in secondo piano, e si rischia di rimanere imbambolati a guardare uno degli schermi piuttosto che la strada.

Anche perché la guida, per quanto gratificante – stiamo sempre parlando di motori a sei o otto cilindri, uno sterzo perfetto, un assetto regolabile fra il confortevole e lo sportivo – è filtrata da una serie di dispositivi, anche questa volta, elettronici. Che nel loro insieme danno un altro assaggio di futuro: la guida autonoma. Non esiste ancora la funzione “autopilota” di aerei e navicelle spaziali, ma ci si avvicina: fra cruise control intelligente, mantenimento della corsia e supporto alla marcia in coda, in autostrada l’auto va quasi da sola. E anche in città l’auto contribuisce a una guida più sicura con frenata automatica e individuazione di pedoni e ciclisti, che vengono illuminati da una luce lampeggiante che ha la funzione di metterli sull’avviso. Forse è proprio in questo che la Serie 7 anticipa maggiormente le auto del futuro: sempre meno da guidare, sempre più sicure.

BMW Serie 7 – la scheda

Che cos’è: è la sesta generazione dell’ammiraglia della BMW, il modello più grande e lussuoso del marchio, nato nel 1977. La generazione precedente è stata venduta in 370.000 unità nel mondo, principalmente in Cina (48%) e Stati Uniti (19%); l’85% erano a passo lungo, presumibilmente per essere guidata dagli autisti. In Italia (2.600 unità) il 95% degli esemplari erano invece a passo corto
Che cosa cambia: rispetto alla generazione precedente, pesa fino a 130 kg in meno grazie all’utilizzo di carbonio, alluminio e acciai alto resistenziali nella scossa. Introduce il parcheggio telecomandato, i comandi gestuali, i fari laser
Principali concorrenti: Audi A8, Mercedes Classe S
Dimensioni: lunghezza 5,1 metri (5,24 nella variante a passo lungo), larghezza 1,9, altezza 1,48, passo 3,07 (3,21)
Massa: da 1.830 kg
Varianti di carrozzeria: a passo lungo e corto
Motori a benzina: in Italia è in vendita solo il propulsore top, V8 4.4 da 450 CV e 650 Nm di coppia massima
Motori diesel: sei cilindri 3.0 da 265 CV (730d) e 320 CV (740d)
Cambi: automatico a otto marce
Trazione: posteriore o integrale xDrive (in entrambi i casi si possono avere le ruote posteriori sterzati Active Steering)
Pregi: confort, propulsori, tecnologia a bordo, sistemi di sicurezza, configurabilità
Difetti: i comandi gestuali non funzionano così bene, dimensioni poco gestibili in città e parcheggio
Produzione: Dingolfing, Germania
Prezzi: da 88.800 euro (730d) a 132.700 euro (750Li xDrive Eccelsa)
In vendita: da novembre 2015

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