“Queste prime assoluzioni dimostrano che esiste una vasta zona grigia che prima era punita e ora non lo è più”, argomenta Giovanni Paglia, deputato di Sel e membro della commissione Finanze della Camera. “Il governo sostiene che il penale non serve per reprimere l’evasione perché è sufficiente sanzionare pesantemente. Io la penso all’opposto: la certezza della pena in carcere è un deterrente molto forte per questo tipo di reati. Ben più delle sanzioni: basta guardare le statistiche sugli accertamenti fiscali (nel 2014 sulle persone fisiche ne sono stati fatti 421mila, ndr) per rendersi conto quanto bassa sia la probabilità di essere controllati”. Per questo “ancora più grave è avere cancellato il raddoppio dei termini di accertamento a disposizione dell’agenzia delle Entrate” per accertare i casi di evasione. Il decreto sulla certezza del diritto aveva lasciato quella possibilità al fisco solo nei casi in cui ci fossero risvolti penali e l’amministrazione finanziaria avesse presentato denuncia nei confronti del contribuente entro i termini ordinari (quattro anni dalla presentazione della dichiarazione dei redditi falsata e cinque per i casi di dichiarazione omessa o nulla). Ma un emendamento di Scelta civica alla legge di Stabilità manda al macero pure questa “concessione”. Se il fisco non corre, l’evasore è salvo. “Mi chiedo quale sia la ragione per la quale il ministro Padoan abbia lasciato passare anche questo ennesimo strappo alle norme che servono per contrastare l’evasione fiscale”, ha commentato l’economista Vincenzo Visco, titolare di via XX Settembre durante i governi Prodi e D’Alema. Quel che è certo è che è stata una vittoria politica per il partito del sottosegretario Enrico Zanetti, che con le Entrate ha ingaggiato una dura battaglia contro la “sanatoria” per i dirigenti dichiarati illegittimi dalla Consulta ed è arrivato a chiedere la testa della numero uno Rossella Orlandi.

Triplicare tetto al contante? “Facilita il riciclaggio di chi evade, spaccia o sfrutta prostituzione”

Quanto all’innalzamento della soglia di uso del contante, “facilita il riciclaggio da parte di chi evade, spaccia o sfrutta la prostituzione. Quindi consente a molta gente che ha soldi sporchi sotto il materasso di utilizzarli. Da questo punto di vista che ha sicuramente un senso politico, perché garantisce il consenso dei piccoli evasori. In più, c’è l’idea che in questo modo si stimolano i consumi di lusso“. Con conseguente spinta per il pil. “Al contrario, se l’obiettivo fosse far emergere il nero perché non legalizzare la marijuana?”.

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