Il 18 ottobre 2015, a Istanbul, nel corso di un’operazione antiterrorismo un poliziotto dal grilletto facile sparò all’attivista turca Dilek Dogan durante una perquisizione nella sua abitazione. La venticinquenne, di origine curde e militante nel “Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo” (Dhkp-c), morì in ospedale dopo una settimana di coma. I media filo-governativi riportarono una versione dei fatti molto controversa che vedeva la giovane come una pericolosa terrorista che aveva opposto resistenza alla perquisizione, costringendo il militare a sparare. Mentre la famiglia ha sempre negato questa versione dei fatti affermando che la ragazza avrebbe semplicemente chiesto al militare di indossare delle ciabatte – come è usanza in molti paesi come la Turchia – e che questo avrebbe scatenato la reazione violenta dall’uomo. Ora, a distanza di due mesi è stato rilasciato il video girato dalla polizia la notte della perquisizione. Nel filmato, si vedono i poliziotti in tenuta antisommossa fare irruzione in casa della Dogan, frugare in una stanza mentre nel corridoio si sente la giovane discutere con uno dei militari. Poi, un tonfo sordo e le urla di dolore dei famigliari della ragazza
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