I precari della scuola ancora senza stipendio. Non è bastato il precedente in autunno per evitare che migliaia di docenti si ritrovassero senza soldi in tasca a Natale. C’è chi chiede prestiti ai dirigenti scolastici per pagare le bollette, o chi si rivolge alla Caritas. Sotto l’albero niente regali, solo precarietà. E in certi casi estremi, addirittura la beffa di una tredicesima da un euro.

A denunciare la situazione sono tutti i principali sindacati di categoria, dalla Cisl Scuola alla Flc Cgil. Ma sul web e sui forum specializzati monta la protesta proprio dei diretti interessati, che nella casella di posta elettronica hanno ricevuto una cartolina di auguri dal ministro Giannini, ma non il bonifico che gli sarebbe spettato. Il problema è molto diffuso: potenzialmente riguarda la platea dei supplenti brevi, circa 25-30 mila insegnanti in tutto il Paese. Difficile quantificare con precisione il fenomeno, ma le segnalazioni sono tantissime. A lasciarli senza retribuzione, una serie di problemi burocratici e finanziari: da una parte l’amministrazione dello Stato continua a non voler programmare per tempo il fabbisogno occorrente per assicurare la regolarità delle liquidazioni (i fondi non ci sono e arrivano in ritardo); dall’altra il portale informatico non funziona al meglio, e le segretarie (oberate di lavoro e con carenze di personale) non sempre inseriscono i dati a dovere.

A pagare, però, sono sempre i più deboli: i docenti precari, ed in particolare quelli più precari di tutti, i supplenti brevi che non hanno un contratto fino alla fine dell’anno e devono accontentarsi di spezzoni di cattedra. Non che si tratti di una novità: il problema si era già verificato poco tempo fa, per le prime mensilità di settembre e ottobre. Il Ministero era riuscito a sbloccare la situazione con un’emissione straordinaria a metà novembre, facendo sapere di essersi già attivato con il Ministero dell’Economia per evitare che la situazione si riproponesse a fine anno. A quanto pare il tentativo è miseramente fallito.

“Ci sono pervenuti centinaia di reclami da parte di docenti che continuano a non percepire o a percepire solo parzialmente lo stipendio. La situazione ormai è insostenibile”, afferma Lena Gissi, nuovo segretario generale della Cisl Scuola. “Sappiamo di scuole dove i presidi o le segreterie hanno anticipato di tasca propria i soldi perché c’erano chi non riusciva ad arrivare alla fine del mese. Sappiamo di gente che si è rivolta alla Caritas. Ma parliamo di docenti qualificati, non di barboni”.

Al problema cronico del pagamento degli stipendi, si è aggiunto negli ultimi giorni un’ulteriore beffa: alcuni docenti si sono visti recapitare una tredicesima da un euro, “mangiata” interamente dalle trattenute. “Ma la causa è la stessa”, spiega Domenico Pantaleo della Flc Cgil. “Siccome non sono stati accreditati i mesi precedenti, il sistema non calcola la tredicesima”. Dal Miur assicurano che presto le buste paga saranno riallineate, e tutto il dovuto verrà restituito. I docenti sperano che il problema si risolva entro la fine della settimana prossima, e di ricevere un regalo di Natale dal Ministero. “In caso contrario – minaccia la Cisl – potremmo decidere di passare la vigilia sulle scale di viale Trastevere o di Palazzo Chigi”.

Twitter: @lVendemiale

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