Apri la casella di posta elettronica e ti ritrovi la letterina del presidente del Consiglio: “matteo@matteorenzi.it”.  Spedita martedì 15 dicembre alle 8:03 a chissà quanti elettori. E che rimanda alla home del suo sito ufficiale: “Presidente del Consiglio dei Ministri italiano e membro del Partito Democratico”. Proprio al tuo indirizzo, acquisito chissà come. Leggi il Renzi-pensiero divulgato alle masse on line e pensi che forse, alla fine, quella mail vuota, con oggetto “cancellazione da Enews” la manderai, per evitare che ti arrivino ulteriori letterine non richieste e non troppo gradite. Intanto, però, lo sguardo scorre sul testo, suddiviso in capitoli come si fa a scuola, per facilitare l’apprendimento degli alunni.

LEOPOLDA, CARA LEOPOLDA “La Leopolda 6 stata una esplosione di gioia per molti di noi, felici di ritrovarsi tra amici”. Leggi la lettera di “Matteo”e non puoi non pensare al Silvio Berlusconi che straparlava di amore, di felicità e di buoni sentimenti. C’è pure il video, per chi se la sia persa, questa esplosione di gioia. “Tanta gente, idee, suggerimenti, materiali video in abbondanza sulle tante cose fatte”. Segue elenco con relativi link: “riforme, legge elettorale, JobsAct, giustizia, tasse”. Ma soprattutto “l’idea che la politica sia un’avventura da vivere insieme con leggerezza e stile”. Proprio così: “Da una stazione dismessa di Firenze abbiamo rovesciato il sistema politico e riportato l’Italia a crescere. Adesso dobbiamo accompagnare i nostri figli nel futuro, con umiltà e coraggio”.

MAMMA LE BANCHE Paragrafo introdotto dalla solita bacchettata ai giornali. “L’attenzione dei media – lamenta il presidente del consiglio – come sempre è stata catturata da altro rispetto all’energia dei leopoldini. Noi abbiamo parlato di politica, loro hanno scritto di banche. Succede”. Segue illustrazione del tema: “L’Italia del passato avrebbe dovuto cambiare il sistema del credito. Ridurre poltrone e istituti, rendendoli più solidi e meno rischiosi”. Naturalmente, “non è stato fatto”. Comunque, “da quando ci siamo noi andiamo in questa direzione, partendo con la riforma delle Popolari”. Davanti a una crisi di quattro banche (Marche, Etruria, Ferrara, Chieti), “abbiamo operato un’azione di salvataggio. Ma le nuove regole europee hanno permesso di salvare solo i risparmiatori: gli investitori in azioni o in obbligazioni subordinate hanno perso ciò che avevano. Si tratta di una decisione europea, piaccia o non piaccia: si salvano i risparmiatori, non gli investitori”. Ma per fortuna c’è l’ex sindaco di Firenze: “Abbiamo istituito un fondo per salvaguardare le situazioni più delicate e previsto un arbitrato: chi è stato truffato, recupererà i soldi”. Non a colpi di spot, ci mancherebbe: “Noi ci siamo, nell’interesse dei cittadini”.

STRUMENTALIZZAZIONE DELLA MORTE La lettera prosegue con un capitolo dedicato al suicidio del pensionato di Banca Etruria che aveva perso i suoi risparmi. Una vicenda drammatica, “che ha aperto una bagarre politica” che ha colpito molto il premier: “Trovo squallido strumentalizzare la morte di una persona. Un signore che ha deciso di uccidersi dopo aver perso dei soldi investiti. Scelta drammatica e tragica davanti alla quale occorrerebbe grande rispetto”. Invece ecco Matteo Salvini: “La Lega ha accusato il Governo di omicidio di stato. Credo che quando i politici superano il confine del rispetto personale arrivando a parole così forti significa che si è rotto qualcosa nella civiltà del rapporto maggioranza-opposizione. Non siamo più nel campo del confronto, ma dell’odio. Noi non varcheremo quel confine”. Renzi avverte come prioritaria “la responsabilità istituzionale di dare tranquillità e forza al sistema bancario. L’unico rischio che abbiamo”, spiega, “è che si crei una situazione di caos tra i risparmiatori sobillati dalla paura”. Il sistema bancario italiano “è solido. Lo è più di quello tedesco”. In più, i mutui stanno crescendo, la ripresa economica è partita. “Tutti al lavoro, dunque”.

IL CONFLITTO DI INTERESSI  “La polemica sul conflitto di interesse del Governo e del ministro Boschi è tecnicamente assurda”, scrive il premier. “Come forse è noto il padre della ministra è stato per nove mesi vice presidente di Banca Etruria. Lo hanno scelto i soci ma dopo appena nove mesi è stato commissariato con tutti i suoi colleghi. E sapete chi ha interrotto il suo mandato? Proprio noi, il Governo che ha predisposto il commissariamento su richiesta di Banca d’Italia”. Altro che favoritismi: “il signor Boschi è stato commissariato e l’intero CdA sanzionato da Banca d’Italia. E il ministro, esattamente come tutti gli azionisti, ha in mano azioni che non valgono più niente”. Sia chiaro a perciò: “Nessun favoritismo, nessun conflitto d’interessi”. Con questo governo, “non ci sono più le leggi ad personam o le banche di partito. Noi non guardiamo in faccia nessuno”.

L’INIZIO DELLA SOLUZIONE E’ il capitolo dedicato alla ricetta miracolosa del premier. “Deve essere chiaro”, ammonisce: “nell’Italia della rottamazione, chi sbaglia paga. Ma chi ha sbagliato non lo decide il tribunale del popolo delle opposizioni che per uno show televisivo non hanno paura di strumentalizzare tutto, persino un suicidio. Chi ha sbagliato lo decidono i magistrati e gli arbitrati. Punto”. Voglio proprio vedere, quando sarà finita la fuffa dello show sulla pelle degli investitori, come voteranno le opposizioni sulla ratifica della nostra legge di salvataggio, aggiunge Renzi: “Diranno che abbiamo fatto bene a salvare i conti correnti e gli stipendi o voteranno contro sperando che salti tutto?” La ripresa infatti è partita, ribadisce in un altro paragrafo: “L’Italia c’è e sta tornando... Le riforme, il JobsAct, la riduzione delle tasse, tutto è finalizzato a rimettere in piedi il Paese”.

LA LEGGE DI STABILITA’  Siamo al capitolo della lettera dedicato alle meraviglie realizzate. “Un tempo la legge di stabilità conteneva un sacco di brutte novità: aumenti, nuove tasse, pessime notizie. Quest’anno vi faccio l’elenco di ciò che mettiamo sotto l’albero di Natale”. Segue, in numeri romani, la tavola dei miracoli. Così compilata:
“ I. Via le tasse sulla prima casa, Imu e Tasi
II. Via le tasse Imu e Irap agricola
III. Superammortamenti per chi mette i soldi in azienda anziché tenerli in tasca
IV. 80 euro estesi a forze dell’ordine e militari
V. Più investimenti sulla sicurezza dello stesso importo degli investimenti in cultura
VI. Più posti per il servizio civile
VII. Via il patto di stabilità per gli investimenti dei Comuni
VIII. Intervento straordinario sulle case popolari
IX. Semplificazione per il contante, per le partite iva, per i lavoratori autonomi
X. Il canone Rai passa da 113 euro a 100 euro: pagare meno, pagare tutti
XI. Più fondi per la cooperazione internazionale: aiutiamoli a casa loro, davvero
XII. 450 milioni per la Terra dei Fuochi: via le ecoballe entro il 2018
XIII. sblocco di Bagnoli
XIV. il finanziamento finale per la Salerno Reggio Calabria
XV. il finanziamento ponte per far fronte alle esigenze di Ilva
XVI. il miliardo in più per la sanità (111, contro i 110 del 2015)
XVII. Mille nuovi ricercatori, 500 cattedre speciali, 500 assunzioni cultura
XVIII. La lotta all’evasione con la digitalizzazione (qui il link a una news di Facebook)
XIX. lo statuto dei lavoratori autonomi per dare più diritti e certezze
XX. la prima misura organica contro la povertà
XXI. Il fondo per la legge sul Dopo di Noi
XXII. Sulle pensioni: aumento della no tax area,
XXIII. Azzeramento delle clausole di salvaguardia
XXIV. Più soldi per il welfare aziendale
XXV. Credito di imposta per il sud
XXVI. Continuità territoriale in Sardegna
XXVII. Tax credit per il cinema e rilancio dell’ArtBonus
XXVIII. Cybersecurity contro terrorismo
XXIX. Aumento dei fondi su ricerca e borse di studio
XXX. 500 milioni per la riqualificazione delle periferie
XXXI. 500 milioni per gli investimenti sulle scuole
XXXII. Card per i diciottenni per eventi culturali (mostre, teatri, cinema, arte)
XXXIII. Piccole Imprese: giù l’Irap, anticipo iva per crediti non riscossi
XXXIV. I soldi per le realtà culturali con il due per mille.

PENSIERINO DELLA SERA “Sono piccole cose, forse”, aggiunge con modestia il premier. Anche se mai è stata “vista una cosa del genere in termini di buone notizie per il Paese. Io fossi un italiano che non vota per noi sarei comunque contento”. E ci mancherebbe. Per cui: “Un affettuoso augurio di buon Natale a tutti quelli che dicevano che con il nostro governo non sarebbe cambiato nulla”. Con un “Pensierino della sera” finale per Report, che nell’ultima puntata ha dedicato un’inchiesta agli affari dell’Eni: “La società ha risposto sui social in diretta ed ha dimostrato che molte delle affermazioni fatte dai giornalisti trovavano su Twitter o su Facebook una risposta puntuale ed argomentata. È una novità nel dibattito di comunicazione in Italia. Mi sembra interessante. Costringe a pensare, anziché a prendere per oro colato ciò che dice la tv. Molto, molto, molto interessante. Voi che dite? matteo@governo.it”.

Segue ottimistico commiato. Con “un sorriso, più largo che mai”. Naturalmente, firmato “Matteo”.

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