Aveva colpito a morte con una mossa di arti marziali un giovane nordafricano di 33 anni, senza fissa dimora, ma ha sempre raccontato di essersi dovuto difendere da un’aggressione. L’episodio risale alla notte del 22 luglio scorso e avvenne a Milano: B.Y., 24enne, esperto di Muai Thai, è stato arrestato venerdì scorso e attualmente è ai domiciliari. Il giovane era sotto effetto di alcolici e di metamfetamina (Mdma). Nell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, il gip scrive che il giovane, al momento dell’ aggressione, sembrava che “stesse aspettando solo l’occasione per mettere in pratica la sua competenza nelle arti marziali”. Gli agenti del commissariato Lambrate hanno ricostruito con precisione la vicenda grazie alle immagini di una telecamera di sorveglianza e alle intercettazioni telefoniche e ambientali. Insieme al suo gruppo, vicino al muretto di una discoteca milanese, il ragazzo ha visto il marocchino El Kamuni Bouabid, che passava con una bottiglia di acqua in mano. B.Y. ha affermato che Bubu aveva fatto pesanti apprezzamenti a due sue amiche, scatenando l’ira del 24enne, che lo ha avvicinato e colpito con una veloce successione di calcio e gomitata. Questa versione, evidentemente concordata da B.Y. coi suoi amici, si è poi rivelata falsa: il 24enne ha strappato una bottiglietta d’acqua dalle mani di Bouabid El Kamouni mentre era seduto su un muretto al distributore di benzina di via Corelli, a Milano, e quando il marocchino ha provato a reagire prendendo un vaso con la ghiaia è stato messo ko con un calcio e una gomitata in sequenza. La vittima è caduta a terra battendo la testa e non si è più rialzata. Uno dei giovani presenti ha tirato in faccia al marocchino dell’acqua senza toccarlo. Quando i soccorsi sono giunti sul posto l’uomo è stato portato alla clinica Cittá Studi dove, dopo una settimana di coma, è deceduto il 29 luglio. Bouabid era irregolare ma frequentava il distributore da otto anni facendo lavori saltuari. Era soprannominato Bubu per il suo carattere pacifico. Sull’aggressione omicida, sono stati sentiti più volte anche gli amici testimoni dell’arrestato, quattro ragazzi e due ragazze, che, messi alle strette, hanno cambiato la prima falsa versione dei fatti tranne uno, di 25 anni, ora indagato per favoreggiamento

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