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Dei Verdena non posso certo parlare come uno dei miei gruppi preferiti, certo è che ne ho sempre apprezzato l’originalità e il tentativo, continuo, di andare un po’ oltre gli schemi: cosa che faccio tuttora, nonostante molti vogliano instillarmi il dubbio, se non la certezza, che si tratti più o meno di un banalissimo esercizio di stile. E per quante persone tentino, un po’ goffamente, di assecondarne l’immagine di ‘band alternativa’ (che è in primis la loro ‘narrazione’), qui parliamo – e non lo scopro certo io per primo – di uno dei gruppi italiani più ‘fortunati’ degli ultimi 10-15 anni, che può permettersi il lusso (come accaduto con il penultimo ”Wow”) di stampare vinili e sopratutto venderli. Così, in concomitanza con la chiusura del tour dell’ultimo doppio album ”Endkadenz”, dopo avere già avuto il piacere di chiacchierare con Luca ho colto l’occasione di scambiare due parole anche con Alberto, che si è preso la briga (per modo di dire) di rispondere alle mie domande scritte e inviate in fretta e furia se possibile con una puntualità ancora maggiore.

1. Siete a un passo dal terminare il tour di ”Endkadenz Vol. 1 e 2”: anzitutto che effetto vi fa, nel mentre tante band nascono e muoiono, sapere di essere ancora così amati e apprezzati dalle tante persone che vengono ai vostri concerti, spesso ‘sold out’?

Fa strapiacere anche perché abbiamo un pubblico molto esigente.

2. E’ vero che questo disco, come ho letto, è il risultato di qualcosa come ‘400 pezzi’ che poi, non so come – dimmelo tu – sono diventati ‘solo’ 26?

Esatto! Noi li abbiamo semplicemente provati tutti e i pezzi che subito presentavano una qualsiasi forma di sviluppo entravano in scaletta. La prima scrematura ci ha portati direttamente a 50 buone idee e a quel punto migliorandole, peggiorandole, provandole e riascoltandole tante volte siamo giunti, a fatica, a 26.

3. Si fa un po’ fatica, visti i numeri che fate, a considerarvi una band ‘rock alternativa’: ora, aldilà delle ”etichette” che interessano il giusto me come voi, da cos’è che muove la libertà artistica che vi contraddistingue? Immagino anzitutto dalla forma mai banale delle vostre canzoni, però non deve essere semplice – specie in Italia – resistere a tentazioni un po’ più ‘main’. Sbaglio?

Non saprei. Noi vogliamo solo divertirci. In questo periodo stare negli schemi non ci diverte e non ci entusiasma quanto cercare (invano) di creare forme nuove. Più che rock alternativo direi pop artigianale.

4. Questo 2015 vi ha visti anche tra i candidati al ”Premio Tenco”, so che è un qualcosa che non vi aspettavate minimamente: ecco c’è qualche gruppo italiano, oltre voi – anche tra le proposte nuovissime – che vi sentireste di ‘segnalare’, consigliare e che, magari, non ha raccolto ancora quello che meriterebbe?

Segnalo: Iosonouncane, Miriam In Siberia, Jennifer Gentle.

5. Rimanendo più o meno sull’argomento, cos’è che intendete quando dite che ”gli altri artisti hanno una vita e voi no”?

Non lo so, credo l’abbia detto Roberta…forse intendeva dire che passiamo ore in un buco a suonare a palla in cuffia. Io poi riascolto il tutto nella notte, dunque registro, mixo, masterizzo, senza aver visto quasi nessuno per mesi….ma io mi diverto..quasi sempre. Quindi non saprei, è una dichiarazione che non mi appartiene molto perché non mi pesa.

6. Sta girando nelle radio l’ultimo singolo, in ordine di tempo, ”Identikit”: vista la complessità di questo doppio lavoro, com’è che nasce la scelta di promuovere un brano anzichè un altro? Paradossalmente tutte le tracce contenute in ”Endkadenz” potrebbero essere spendibili in questo senso, o forse no se guardiamo a quelli che sono i canoni ad esempio dell’FM.

Di solito i singoli li sceglie l’etichetta, oppure vediamo cosa dicono i primi che li ascoltano e ne traiamo le conclusioni che quasi sempre combaciano. Di base ci va bene qualsiasi pezzo, non ci siamo mai imposti su scelte di questo tipo. “Colle Immane” è forse l’unica volta in cui ho insistito sulla scelta infatti non è andato benissimo! Ma penso ancora che fosse il pezzo giusto per aprire le danze del ‘Volume 2’. Secondo i ‘canoni FM’ nessuno dei brani dei due volumi di “Endkadenz” andrebbe bene. Mentre “Wow” ha avuto più sbocchi.

7. In questi giorni si fa un gran parlare, specie in Inghilterra e Francia – dove esistono leggi diverse dalle nostre – della possibilità di limitare ancora di più il ‘download illegale’: vi fa specie che qualcuno dei vostri fan possa ‘scaricare’ la vostra musica senza pagarla?

No, non è un problema. Va così! Io ho persino firmato cd masterizzati senza rabbia alcuna…sono contento che la musica sia gratis.

8. E nel mondo della musica in streaming, on demand, come vi trovate voi che avete iniziato già qualche anno fa? A vostro agio oppure un po’ ‘scomodi’?

Non so cosa sia la musica in streaming on demand! Comunque a nostro agio.

9. Vi lascio ringraziandovi per la cortesia e il tempo speso per questa chiacchierata chiedendovi se avete già un’idea di quello che sarà il vostro prossimo disco in studio.

Sarà bello, massimo 13 canzoni, ma il sentore musicale ancora non c’è almeno finché non torneremo in saletta…poi ci sarà da divertirsi!

 

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