Solo poche ore prima era stato convocato in nazionale, poi l’agguato: 11 colpi di pistola in un centro commerciale a La Ceiba (Honduras) mentre stava risalendo in macchina. E’ morto così Arnold Peralta, calciatore honduregno del Deportivo Olimpia. Non sono ancora chiare le cause dell’omicidio, ma il ministro della Sicurezza ha escluso un tentativo di rapina andato male dato che la vittima non è stata derubata. Come raccontano i testimoni, a sparare sono stati due individui a bordo di una moto.

Peralta, padre di una bambina di 4 mesi, era uno dei calciatori più noti del suo Paese. A 26 anni aveva già avuto un’esperienza in Europa con gli scozzesi del Rangers Glasgow dal 2013 e 2015 ed era uno dei punti fermi della sua Nazionale: 26 presenze e un gol. Aveva dovuto saltare i Mondiali brasiliani del 2014 per un infortunio dell’ultimo momento. Era stato in campo invece alle Olimpiadi di Londra del 2012 ed era stato il capitano della Nazionale under 20.

Il giocatore era consapevole dell’alto tasso di violenza in Honduras e non l’aveva mai nascosto. “Quanto è difficile il nostro Paese, con tutti questi criminali che uccidono di continuo – aveva scritto su Twitter circa un anno fa – Come se uccidere andasse di moda. Queste persone non meritano di essere vive”. E solo sei mesi fa, ha ricordato il quotidiano La Prensa, un cugino del calciatore era stato ucciso: tre uomini incappucciati erano entrati nella sua abitazione e l’avevano crivellato di colpi senza dargli neanche il tempo di alzarsi dal divano. La polizia sta indagando sui possibili collegamenti tra i due casi.

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