Un “resettaggio generale” e una “profonda razionalizzazione” delle società che gestiscono servizi pubblici essenziali. E’ quello che serve secondo il garante degli scioperi, Roberto Alesse. Intervistato da Radio Radicale, Alesse spiega che “governo e Parlamento devono avviare urgentemente una riflessione: questo è un mondo che non può non essere finanziato da soldi pubblici e le risorse vanno trovate. Ci troviamo in una situazione veramente catastrofica, dove gli interventi fatti sono volti a tamponare temporaneamente”. Il garante dice di non essere in grado “di quantificare l’impegno finanziario. Vorrei che il Governo si facesse promotore di un incontro con Regioni, Comuni, Anci, per vedere quali sono le situazioni più critiche. Altrimenti rischiamo di non uscirne fuori, perché tutti gli interventi sono tampone. Magari riusciamo a differire lo sciopero come abbiamo fatto ieri a Roma con la Fiom. Ma il problema è di merito: come si esce fuori da questa situazione di collasso del sistema. Si esce fuori trovando risorse da gestire in modo impeccabile a copertura dei servizi e ovviamente riformando la legge sugli scioperi“.

Gli ultimi casi finiti sui giornali nazionali sono quelli di Livorno (con l’azienda dei rifiuti, peraltro totalmente pubblica) e di Roma (con i numerosi guai dell’Atac, anche questa tutta di proprietà del Campidoglio), ma quello dei trasporti pubblici, in particolare, è il settore più in sofferenza. Nel 2015, dice infatti Alesse, si sono registrati nel trasporto pubblico locale “328 proclamazioni di scioperi e 247 scioperi effettuati”.

Sul caso dei rifiuti a Livorno, afferma Alesse, “è in corso un’istruttoria da parte dell’Autorità che ha chiesto informazioni sia al sindaco sia all’azienda per capire qual è lo stato dell’arte perché bisogna uscire da questa situazione davvero imbarazzante, di una città che fino a qualche giorno fa era sommersa dai rifiuti”. Lo stesso sindaco di Livorno Filippo Nogarin aveva invocato l’intervento del garante visto che l’astensione del lavoro, tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, era avvenuta durante un’assemblea permanente e non durante uno sciopero vero e proprio. Peraltro proprio oggi nella città toscana è in programma il secondo giorno di sciopero dei netturbini.

Quanto alla Capitale, dice Alesse che nel 2015 si sono registrati “38 giorni di sciopero selvaggio” nel settore dei trasporti. Secondo i dati dell’Authority c’è uno sciopero nei trasporti in media ogni 9 giorni. A Roma “si è arrivati a una situazione così drammatica” nei trasporti “certamente per una questione di mala-gestione e anche per una restrizione massiccia delle risorse pubbliche. Quindi abbiamo autobus rotti, che non sono più efficienti, manutenzione sporadica. E’ un sistema che rischia di collassare in maniera definitiva”. “Gli scioperi – conclude Alesse – sono una spia di profondi malesseri in questo settore. Erano notevoli con Veltroni, così come con Alemanno e da ultimo sotto la giunta Marino. Lo sciopero è spia della profonda crisi che è in atto tra azienda e lavoratori”. Tuttavia “ci saranno pochi problemi durante il Giubileo”. L’autorità ha esteso l’accordo sugli scioperi nei trasporti, “ai sindacati non firmatari e lo ha allargato a tutti i servizi pubblici essenziali”: niente scioperi in date clou del Giubileo. “I rapporti sono ottimi sia con Gabrielli sia con Tronca che è a Roma da poche settimane e ha dato un impulso notevole alla gestione amministrativa burocratica del Comune. Le istituzioni stanno facendo il massimo sforzo”.

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