Roberto Nicastro, presidente delle “nuove” Banca Marche, Etruria, Carife e Carichieti, riceverà uno stipendio di 400mila euro. E in tutto i consigli di amministrazione e i collegi sindacali delle quattro good bank costeranno 2,4 milioni di euro. Il presidente degli istituti a cui con il decreto del 22 novembre sono stati trasferiti gli attivi sani delle banche risolte, escludendo i crediti deteriorati, avrà un compenso (senza bonus o altre voci legate ai risultati) di 120mila euro l’anno per l’incarico al vertice di Banca Marche e di Banca Etruria e di 80mila euro l’una per le più piccole Carife e Carichieti. Si tratta di un quarto di quanto prendeva fino all’estate scorsa come direttore generale di Unicredit. Se al suo onorario si sommano quelli dell’amministratore delegato di ciascun istituto, degli altri consiglieri e dei componenti del collegio sindacale il costo per ognuna delle quattro banche risulta in media di 600mila euro.

Il Codacons ha annunciato di aver presentato in merito “un esposto alla Corte dei conti”, che dovrà pronunciarsi per una valutazione di congruità. “Dal momento che il salvataggio delle 4 banche è stato realizzato, a differenza di quanto vorrebbe far credere il governo, ricorrendo in parte a soldi pubblici, riteniamo doveroso coinvolgere la Corte dei Conti attraverso un apposito esposto”, spiega il presidente Carlo Rienzi. “I cittadini hanno il diritto di sapere se i compensi elargiti ai vertici delle quattro nuove banche siano giustificati, e la magistratura contabile dovrà ora accertarne la correttezza e la congruità”.

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