“Alla Prima della Scala, durante l’intervallo, mi sono avvicinata alla signora Santanchè, che era col signor Sallusti. Era tutta vestita di verde, così le ho detto: ‘Sono felice che anche lei sia diventata un po’ leghista”. Lei ha reagito in modo terribile e mi ha risposto: “Io leghista? Assolutamente mai!”. Mi ha dato una risposta così cattiva e così gretta che mi sono allontanata”. Lo rivela ai microfoni di Ecg Regione, su Radio Cusano Campus, Efe Bal, la transessuale di origine turca che proprio lo scorso 7 dicembre ha partecipato all’inaugurazione della stagione della Scala di Milano. E in questa occasione, al termine dell’esecuzione dell’opera verdiana “Giovanna D’Arco”, la trans ha inscenato una protesta singolare, tuffandosi nella buca dove è alloggiata l’orchestra ed esibendo una t-shirt con la scritta “Regolarizziamo la prostituzione per un’Italia giusta ed equa”. “Avevo due magliette con quella scritta, una in borsa e una nelle mutande” – spiega Efe Bal – “Ho deciso di andare alla prima della Scala e poi fare la mia protesta. Ho comprato un biglietto in prima fila, che ho pagato 2200 euro, che per me non è assolutamente niente con tutto quello che guadagno e che spendo per le mie affissioni a Milano ogni mese. Da diversi giornali sono stata scelta come la signora più bella ed elegante della serata”. E aggiunge: “Oltre alla Santanchè, vestita di verde, c’era Valeria Marini che per borsa aveva una lampada. Io invece indossavo un abito tutto nero di Roberto Cavalli, che costa circa 4mila euro, scarpe con tacco alto, nessun gioiello e una borsa Kelly di Hermes, che ho pagato, più o meno, 3mila euro. Un signore, all’intervallo, mi ha fatto i complimenti, dicendo che ero meravigliosa e che sarebbe venuto a trovarmi prossimamente a Milano. C’erano anche diversi miei clienti con le loro famiglie e le loro mogli. Le donne, purtroppo, più diventano ricche, più esibiscono gioielli e meno risultano eleganti”. La trans descrive poi la sua contestazione: “Mi sono tuffata, per due metri e mezzo, tre metri, sull’orchestra. Ho colpito il signore che suona la tromba. Poi sono corsa verso il centro dell’orchestra, con le mani alzate, e ho aperto la maglietta che avevo preparato”. E puntualizza: “Ho fatto questa cosa perché da 3 anni sono in guerra con Equitalia. Ho un debito di quasi 850mila euro con il fisco. Dal 2008 fino al 2012 avevo messo nel mio conto corrente 936mila euro. Dal 2011, però, con Monti c’è il redditometro, con cui hanno iniziato a controllare tutti i nostri conti correnti, e mi è stato notificato questo debito. Tra l’altro, Mario Monti era con la moglie alla Prima della Scala. Avrei voluto dire tante cose a questo signore. Non possono chiedermi questa cifra per un lavoro che non è riconosciuto dall’Italia, né dal Fisco. O regolarizzano questa professione” – continua – “e allora io pago le tasse oppure ignorano questo lavoro e in questo caso non devono venire a chiedermi i soldi. Io avrei potuto investire questi soldi in Turchia e invece ho comprato in Italia appartamenti e macchine. Ho deciso di investire qui per avere una vita migliore quando avrò 40-50 anni e non lavorerò più”. E aggiunge: “Pagherò le tasse quando sarò riconosciuta dal fisco e dalle istituzioni, senza nascondere nulla. Voglio poter andare alla Camera di Commercio a dire che faccio la mignotta. L’Italia ha bisogno di soldi, ci sono 50mila prostitute in Italia. Io guadagno molto e vorrei godere dei miei soldi o comprare una Ferrari, perché saranno cazzi miei. Ma vorrei pagare le mie tasse e come me molte altre prostitute, quindi vogliamo che questa professione venga riconosciuta”

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