Chiedere a Bill Gates di chiudere internet in alcune zone. E’ la nuova, scioccante proposta di Donald Trump per combattere il terrorismo. Il magnate, candidato tra i repubblicani alle Primarie per le presidenziali americane del novembre prossimo, durante un comizio in South Carolina ha dichiarato: “Stiamo perdendo un sacco di persone a causa di internet, dobbiamo fare qualcosa”, soprattutto perché la rete è spesso usata da “persone radicalizzate“.  Il miliardario newyorkese ha espresso la sua volontà incontrare il fondatore di Microsoft che “capisce realmente cosa sta succedendo” e discutere della “chiusura di internet e dei social media, in qualche modo, per arginare la diffusione degli estremisti online”. E a chi pensasse di appellarsi all’esistenza della libertà di stampa, Trump ha risposto in anticipo: “Qualcuno dirà ‘oh la libertà di stampa, la libertà di stampa. Ma questa è gente stolta”.

Durante lo stesso comizio, Donald Trump si era già spinto troppo in là, chiedendo la “totale e completa chiusura” all’ingresso dei musulmani negli Stati Uniti e scatenando un coro di proteste bipartisan. Il miliardario di New York ha parlato di divieto “totale e completo” senza eccezioni, che si tratti di immigrati, studenti o turisti, fino a quando “i rappresentanti del nostro paese non avranno capito cosa sta succedendo”. Il magnate repubblicano ha spiegato così la sua richiesta: “Senza guardare ai vari sondaggi, è ovvio a chiunque il livello di odio oltre il comprensibile. Dobbiamo determinare da dove questo odio provenga e perché. Fino a quando non saremo in grado di determinare e capire questo problema e la pericolosa minaccia che pone, il nostro Paese non può essere vittima di orrendi attacchi da parte di gente che crede solo nella jihad e non ha il senso della ragione o rispetto per la vita umana. Se vincerò le elezioni da presidente, torneremo a fare di nuovo l’America grande”.

La pioggia di critiche che ne è seguita ha coinvolto lo stesso fronte repubblicano che ha condannato quest’ultima, controversa, presa di posizione del candidato: il governatore del New Jersey Chris Christie, da sempre rigido riguardo l’accoglienza dei rifugiati siriani, ha sottolineato che l’uscita di Trump conferma quanto sia inadeguato come presidente.

A fargli eco è intervenuto anche il governatore dell’Ohio, Joh Kasich, mentre Jeb Bush ha sottolineato che queste ultime dichiarazioni sono la testimonianza che Trump ha perso il lume della ragione. Per la repubblicana Carly Fiorina la reazione “eccessiva” del magnate è tanto pericolosa quanto quella opposta del presidente Obama. Persino l’ex neurochirurgo Ben Carson, pur avendo in precedenza affermato che un musulmano non può diventare presidente degli Usa, in questo caso ha preso le distanze da Trump. Immediata e secca è arrivata anche la reazione della Casa Bianca: “Ciò che ha detto Donald Trump sui musulmani lo squalifica come possibile presidente”, ha detto il portavoce Josh Earnestle. A rimarcare la condanna delle parole del magnate da parte del Governo anche la responsabile per la Comunicazione di Obama che ha definito le frasi di Trump “pericolose, irresponsabili, non informate”, mentre per il consigliere per la Sicurezza nazionale, Ben Rhodes le parole di Donald Trump “sono totalmente contrarie ai nostri valori come americani, ma anche contrari alla nostra sicurezza“.

Le condanne alle richieste di Trump sono sbarcate anche su Twitter dove il conservatore Matt Moore in un posto ha scritto: “In quanto conservatore che si preoccupa seriamente della libertà religiosa la cattiva idea e la retorica di Donald Trump mi fanno correre un brivido lungo la schiena”.

Qualche giorno prima a far discutere erano state le dichiarazioni shock del candidato miliardario riguardo al possesso di armi da fuoco. Poco dopo la strage di San Bernardino, nella quale 14 persone hanno perso la vita, Trump aveva dichiarato: “Se avessero avuto armi in quel centro, sarebbero stati protetti“. Proseguendo il discorso aveva parlato anche degli attentati nella capitale francese: “Se si guarda a Parigi, non avevano pistole, e sono stati massacrati. Se si considera quello che e’ successo in California, non avevano armi e sono stati uccisi”. “Credo fortemente che le persone di questo Paese – e il mondo – abbiano bisogno di protezione” aveva concluso.

Mentre Trump proponeva la chiusura totale delle frontiere americane ai musulmani, nello studio ovale Obama teneva un’importante discorso sul terrorismo, alla fine del quale ha dichiarato: “Noi crediamo nella dignità umana. Non importa chi sei, da dove vieni, come appari o quale religione pratichi. Tutti sono uguali davanti agli occhi di Dio e davanti agli occhi della legge”.

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