Migliaia di cittadini hanno sfilato per le vie del centro di Napoli per dire “no alla Camorra”. La marcia intitolata “Un popolo in cammino” ha visto la partecipazione di studenti, associazioni, parroci e Istituzioni. “Bisogna fare di più per il sud – dice padre Alex Zanotelli – oggi circa il 70% di questi ragazzi è disoccupato, così si consegnano i giovani alla Camorra e questo è inaccettabile”. In corteo anche il padre di Genny Cesarano, il giovane di 17 anni ucciso per errore al rione sanità. “Dopo la morte di mio figlio si continua a sparare – dice Antonio Cesarano – ma i giovani hanno voglia di riprendersi la città dicendo basta con questa mattanza”. Tra i manifestanti in corteo anche il primo cittadino Luigi De Magistris. “Quando qualcuno dice che la capitale morale è altrove – spiega il sindaco – io penso invece che Napoli stia scrivendo pagine importanti sulla questione morale. C’è qualcuno che vuole inculcare la strategia del terrore e la città risponde mettendo in atto la strategia della pace e dell’accoglienza”. Obiettivo del corteo è raggiungere la Prefettura partenopea per chiedere alle Istituzioni l’apertura a tempo pieno delle scuole, soprattutto nei quartieri periferici, e un’attenzione maggiore alla sicurezza per le strade

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