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Vivo ad Arezzo. Da giorni nelle filiali di Banca Etruria c’è un affollamento triste. Decine di risparmiatori chiedono notizie dei loro risparmi andati in fumo. Arrabbiati, impauriti, disperati. Molti sono anziani che poco capiscono di bad company, direttive europee, codicilli e commi nei contratti di mutuo. Sono stati così ingenui da fidarsi della loro banca.

La storia la conosciamo tutti : il salvataggio delle banche, che verranno messe all’asta ( ma si sa già che verranno comprate da grandi banche) è stato finanziato appropriandosi dei risparmi che i clienti avevano investito in obbligazioni e azioni della banca. Le azioni, si sa, sono capitale di rischio e quelle obbligazioni garantivano un interesse più alto proprio perché erano un prestito che si faceva alla banca con minori garanzie . Le stesse banche che avevano venduto i bond argentini dicendo “ gli stati non falliscono” .

C’è lo psicologo in sede centrale che cerca di gestire il malessere e anche la paura dei poveri impiegati che devono fronteggiare la rabbia dei risparmiatori e spiegare ciò che non si può spiegare. L’ansia e la disperazione delle persone sono anche le loro.

L’ineffabile dottor Nicastro dice nelle interviste che nasce una banca solida, profondamente radicata nel territorio. Io credo che le radici siano state sradicate, che per quelle centinaia di milioni sfilati ai risparmiatori il danno che ne verrà per la comunità sarà molto più grande sia in termini morali che economici ; queste persone se va bene andranno alle Poste, altrimenti ricorreranno al materasso (non è gente da cassaforte). E così il credito alle imprese, a chi si vuol comprare una casa, non ci sarà più, con enormi danni economici per l’economia locale. Quei sessantamila azionisti di Arezzo e dintorni non metteranno più piede in quella banca così ben radicata ; parliamo anche delle azioni : chi chiedeva un mutuo si sentiva proporre un certo numero di azioni ogni tot migliaia di euro, per ottenere i tassi normali. Altrimenti i tassi erano molto sfavorevoli. Quando ho avvisato un parente dell’accaduto mi ha fatto notare che i tremilacinquecento euro che aveva dovuto sborsare per le azioni legate al suo mutuo valevano già da tempo 58 euro ! Se però non avesse pagato le rate del mutuo si sarebbe ritrovata la casa all’asta.

Ora se lo stato non ha pagato, come ha fatto per il Monte dei Paschi, e sono le banche grandi che hanno messo i soldi, non si dice tutta la verità. I soldi li hanno messi i sessantamila azionisti, soldi buoni finiti nella bad company: l’inglese aiuta sempre a fare un po’ di fumo. Vuol dire: a te i debiti, a noi i soldi.

Si ragiona sempre in tempi brevi e brevissimi nell’era dei pensierini via Twitter: ti deludo oggi, domani te ne dimenticherai e tornerai in banca. Illusi: diceva Machiavelli che gli uomini dimenticano prima la morte del padre che la perdita del patrimonio e siccome quei risparmi servivano per la vecchiaia o per aiutare i figli, il danno tocca più generazioni.

Il problema pare che non si sia posto per i dirigenti che così bene hanno amministrato la banca fino al suo commissariamento. Vorremmo proprio sapere se è vero che hanno avuto liquidazioni milionarie, padre della ministra Boschi compreso, e anche vorremmo sapere se hanno venduto azioni della banca prima del suo commissariamento e quanto prima.

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