Quando aveva 11 anni Alessandro Marella è stato costretto a lasciare il conservatorio, perché per lui, affrontare 6 piani di scale in carrozzina era diventato impossibile. L’ascensore era fuori uso e in un anno e mezzo di corso nessuno era mai intervenuto. E così ha deciso di continuare a studiare da autodidatta. Oggi, a 30 anni, Alessandro si è preso la sua rivincita: il 25 settembre scorso è uscito in tutte le radio Invincibile, il suo primo disco da solista, dedicato ai bambini che – come lui – lottano ogni giorno contro la Sma (Atrofia Muscolare Spinale). Tutto il ricavato sarà devoluto in beneficenza all’associazione Famiglie Sma, che si occupa di finanziare la ricerca scientifica sull’atrofia muscolare spinale, oltre a garantire assistenza ai bambini malati e alle loro famiglie.

Ride, canta, vive tutto con leggerezza. Alessandro Marella, cantautore pugliese, non si è lasciato vincere dalla malattia. Anzi. “Tutto è nato per gioco – racconta a ilfattoquotidiano.it –. Nel 2012, insieme ai miei amici Fabio Toninello, Francesco Aprigliano, Omar Matera e Gianni Pilotto abbiamo partecipato al contest per la scrittura di una canzone che celebrasse la Lega Calcio”. Da lì sono nati gli Abanero, gruppo rock italiano con alla voce uno scatenato Alessandro, in carrozzina. E le soddisfazioni non mancano. “Abbiamo calcato diversi palchi importanti, da Genova a Bologna”, ricorda. Tutto, senza alcun tipo di finanziamento: sono gli stessi ragazzi protagonisti della band che si autoproducono.

Dopo 2 anni passati tra contest, esibizioni e concerti di gruppo, per Alessandro è il momento di fare il grande passo. Decisivo è stato l’incontro con Simone Bertolotti, produttore e tastierista di Laura Pausini. “Ricordo come se fosse ieri la nostra prima telefonata. Alessandro mi contattò per raccontarmi del suo grande desiderio: realizzare un pezzo a scopo benefico per portare avanti il suo messaggio positivo a favore dei piccoli malati di Sma” , racconta Simone. La sera stessa della telefonata arriva la bozza del pezzo: voce e chitarra di Invincibile. “Rimasi a bocca aperta”, ricorda.

Alessandro è determinato nel suo lavoro ed è disposto a pagare tutto di tasca propria per mandare avanti il progetto. Anche se i costi, per lui, sono esorbitanti. “Abbiamo deciso di produrre il singolo in maniera del tutto gratuita. Sono riuscito a coinvolgere molti professionisti che hanno aderito e si sono impegnati in questa iniziativa”, spiega Bertolotti. Il pezzo, uscito il 25 settembre, è rimasto per diverse settimane tra le prime 50 posizioni nella classifica dei singoli più scaricati su iTunes.

Ma non è tutto. Per Alessandro il disco è solo un punto di partenza. “Vorrei vincere ancora tante battaglie – dice soddisfatto – . La mia vittoria si realizzerà quando ci sarà un pensiero ed un’attenzione sempre costante sulla malattia”. La Sma, Atrofia Muscolare Spinale, colpisce le cellule nervose del midollo spinale. Secondo alcuni studi condotti negli Stati Uniti ne è affetto 1 neonato su seimila ogni anno. Attualmente non esiste ancora una cura. “Ma sto abbastanza bene – sorride Alessandro –. Sono affetto da un livello compreso tra II e III, e quindi più leggero”. I problemi più comuni riguardano la respirazione, e di conseguenza il movimento. “Gli ammalati come noi si trovano costretti in carrozzina, e spesso senza forze. Senza dimenticare la solita battaglia contro le barriere architettoniche”, aggiunge.

Le parole di Invincibile colpiscono. E sono centinaia le lettere che arrivano al giovane cantautore pugliese, in particolare quelle firmate dai genitori dei bambini ammalati. “Vedono in me un simbolo di speranza. Tutto questo mi dà ancora più forza”. Anche se, come tutti gli artisti alle prime armi, Alessandro è costretto a fare i conti con la realtà, che spesso è difficile. “Per il momento ho un’occupazione stabile: lavoro alla Provincia di Alessandria”, spiega. La musica, però, è il mondo che lo ha salvato. E che continua a farlo. Sperando che il suo messaggio possa arrivare a tanti altri nella sua stessa situazione. Il ricordo più bello? La finale di un contest a Pavia. “Quella sera ci seguirono amici, parenti e sostenitori direttamente in pullman. E sul palco – confida Alessandro – mi sentii davvero una rockstar”. Avete mai visto un invincibile in carrozzina?

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