“La prescrizione quando si tratta di delitti particolarmente tragici deve essere interrotta”. Giancarlo Caselli, ex Procuratore capo di Torino, lancia questa proposta durante l’incontro a Roma con i comitati dei parenti delle vittime di alcune delle più gravi stragi italiane: da Moby Prince, alla Strage di Casalecchio di Reno; da San Giuliano di Puglia a Casale Monferrato, raccolte nel coordinamento nazionale ‘Noi non dimentichiamo‘. “Nel nostro Paese c’è una forte anomalia: la prescrizione non s’interrompe mai. Quindi è un rischio sempre incombente su tutti i processi italiani. Un’anomalia endemica, visto l’arretrato di 4 milioni di cause penali” ha sottolineato Caselli. “All’indomani della sentenza Eternit il presidente del Consiglio Matteo Renzi disse che ‘andavano cambiate le regole della prescrizione’; noi siamo qui per ricordagli che i nostri morti, il nostro dolore, non va in prescrizione” afferma il presidente del comitato di San Giuliano di Puglia, Antonio Morelli. E Gloria Puccetti, presidente del coordinamento nazionale ‘Noi non dimentichiamo’, ai microfoni de ilfattoquotidiano.it afferma: “La giustizia così non può andare avanti. Vogliamo la certezza della pena. Siamo completamente abbandonati e durate il processo, se si tutela qualcuno, si protegge sempre l’indagato”. All’incontro, che si è tenuto a Montecitorio, i parenti delle vittime della strage di Viareggio, si sono rivolti direttamente a Giancarlo Caselli: “Come facciamo noi a pensare che nel 2016 va in prescrizione il reato di incendio colposo? Voi ci dovete aiutare

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