“Nella mia azienda ci sono state decine e centinaia di dipendenti che hanno lavorato per anni senza aver mai guardato l’orologio”. Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi commenta così le parole del ministro del lavoro Giuliano Poletti, che alcuni giorni fa aveva dichiarato che bisognerebbe “immaginare contratti che non abbiano come unico riferimento l’ora-lavoro”. Insomma, Squinzi non si tira indietro sul tema che ha scatenato tante polemiche, spiegando che quello delle ore lavorate non è per forza l’unico parametro: “Io non vedo un legame diretto tra ore lavorate e retribuzioni, è una situazione molto complessa su cui si può dibattere”. Ospite a Bologna a un convegno dell’Opificio Golinelli organizzato dal Sole 24ore, alla domanda del Fatto Tv se non sia in atto da parte del governo un attacco “col sorriso” alla contrattazione collettiva nazionale Squinzi replica: “Il sistema dei contratti continua a essere tuttora uno strumento valido. Certo ogni tanto bisogna innovare. Restare ancorati a sistemi medievali o ottocenteschi non porta da nessuna parte”

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