“E’ un quarto di secolo che l’amianto è stato messo al bando l’amianto, ma siamo ancora lontani dalla soluzione del problema: ci sono 32 milioni di tonnellate ancora presenti sul territorio. Al ritmo attuale delle azioni di bonifica, noi riusciremo a liberarci del problema amianto di qui a 85 anni, un’infinità”. Tito Boeri, presidente dell’Inps, lo ha detto durante l’assemblea nazionale sull’amianto che si è tenuta lunedì mattina in Senato. “Ci sono problemi di natura istituzionale e resistenze delle singole imprese in nome dei costi“, ha spiegato Boeri, evidenziando che ci sono stati “notevoli ritardi dovuti alle resistenze delle singole aziende per i costi, a problemi di natura istituzionale, con le Regioni che non hanno approvato i piani, e ad una complessità normativa che rende importante l’adozione di un testo unico”.

L’economista, poi, ha auspicato passi avanti nella flessibilità di uscita dal posto di lavoro anche per i lavoratori esposti per oltre 10 anni all’amianto. Che hanno già diritto per legge a particolari benefici nell’accesso alla pensione. “È molto difficile misurare l’aspettativa di vita dei singoli lavoratori nelle singole carriere. In questo senso se andassimo verso un sistema pensionistico che sfrutta di più la flessibilità in uscita supereremmo questo problema”, ha detto il presidente Inps. “Siamo all’interno di un quadro normativo complesso, che pone in essere differenze di trattamento tra i lavoratori”. Per questo bisognerebbe “perseguire con forza” un sistema pensionistico che sfrutti maggiormente “la flessibilità quanto alla data in cui è possibile percepire una pensione”.

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