Sarà Maurizio Molinari il nuovo direttore de La Stampa al posto di Mario Calabresi che il 14 gennaio prenderà in mano le redini di Repubblica. Il prescelto di John Elkann per la guida del quotidiano della Fiat è corrispondente da Gerusalemme per il Medioriente con ufficio anche a Ramallah. In precedenza è stato corrispondente dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Nel 2015 ha pubblicato per Rizzoli Il Califfato del Terrore – Perché lo Stato Islamico minaccia l’Occidente.

L’avvicendamento è previsto per il prossimo 31 dicembre, data a partire dalla quale l’ex direttore di Wired passato alla vicedirezione de La Stmpa nel maggio scorso, Massimo Russo sarà nominato condirettore del quotidiano torinese. Non solo. In aggiunta alla sua collaborazione, Massimo Gramellini diventerà direttore creativo dell’editrice della Stampa, Itedi, “con il compito di promuovere progetti editoriali innovativi, anche multimediali”, come si legge in una nota dove si sottolinea che “il talento e le capacità della nuova squadra di vertice costituiscono la migliore base per assicurare a La Stampa e al Secolo XIX un futuro di successo, unendo nuove energie all’autorevolezza di sempre, nell’interesse ultimo dei lettori”.

“Maurizio Molinari unirà l’esperienza maturata in molti anni di professione alla sua capacità unica nel raccontare il mondo, qualità che fanno di lui una delle firme più amate e autorevoli del giornalismo contemporaneo – ha commentato Elkann -. Per interpretare i cambiamenti in atto e soprattutto per cogliere le enormi potenzialità legate all’evoluzione digitale del sistema dell’informazione La Stampa potrà contare su Massimo Russo, che in pochi mesi ha portato con successo linguaggi e realtà innovative all’attenzione dei nostri lettori. Nel suo ruolo di direttore creativo della Società editrice, inedito per l’Italia, il talento e la personalità unica di Massimo Gramellini potranno trovare spazi di espressione ancora più ampi, mettendo in atto progetti originali e distintivi, e continuando al contempo a collaborare per le colonne del giornale”.

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