Un mezzo passo indietro di Giuseppe Sala, che dice di non voler decidere sulla sua candidatura a sindaco di Milano per il Pd fino al 31 dicembre. Un mezzo passo avanti dell’avvocato divorzista Annamaria Bernardini De Pace che sul fronte opposto, quello del centrodestra, annuncia la sua disponibilità a una discesa in campo che piace a Silvio Berlusconi e che sarebbe alternativa a quella di Alessandro Sallusti, secondo indiscrezioni già bocciato dai primi sondaggi. La via milanese verso le amministrative della prossima primavera potrebbe avvicinarsi a una svolta inattesa, dopo le parole di apprezzamento dell’ex Cavaliere sul direttore del Giornale (“un candidato strepitoso”). E dopo la continua tiritera sulle primarie del centrosinistra, con tanto di polemica sull’ideona di Matteo Renzi di fissarle il 20 marzo, cioè più di un mese dopo del già stabilito 7 febbraio.

Pisapia prepara la strada alla vice Balzani, Sala ribatte
“È veramente da escludere che qualsiasi decisione possa essere presa prima di fine dicembre”. E ancora: “Non voglio essere divisivo, Pisapia è meglio di me”. È la doppia presa di posizione di Sala che arriva proprio nella settimana in cui il Pd si aspettava una risposta, dopo l’incontro messo in agenda ma rinviato con il suo sponsor principale, Matteo Renzi. Il commissario unico di Expo si para dietro la necessità di rimanere concentrato nel lavoro di smantellamento dei padiglioni e di chiusura dei conti della società. Un avvertimento al Pd, reo di non essere ancora stato in grado di avere preparato le condizioni politiche auspicate da Sala per la sua discesa in campo, e una risposta al sindaco Giuliano Pisapia, che negli ultimi giorni ha preso in mano la palla delle primarie con maggiore iniziativa di un tempo, ricominciando a lavorare sulla figura della vice sindaco Francesca Balzani, considerata meno divisiva per la coalizione di centrosinistra.

Di qui le parole di Sala, che suonano come una replica: “Se c’è un candidato che può
 rappresentare l’unità della coalizione, qualcuno che non è divisivo, credo sia giusto che si faccia
 avanti”. Per poi tirare in ballo lo stesso Pisapia, che nonostante abbia detto più volte di non volersi ricandidare si è sentito dire: “Noi a Milano avremmo l’opzione meno divisiva possibile,
 che è quella del sindaco uscente. Se dovessi 
esprimere un augurio mi augurerei che ci ripensasse”. Sullo sfondo la data delle primarie, di cui si è parlato in un vertice a Palazzo Marino tra Pisapia e i
 segretari regionale e metropolitano del Pd, Alessandro Alfieri e 
Pietro Bussolati: “Ci siamo ribaditi che
non si possono accettare indicazioni dall’alto rispetto a
decisioni già prese dalla coalizione locale”, ha detto il sindaco.

Scende Sallusti, sale Bernardini De Pace
Nonostante Berlusconi e il leader leghista Matteo Salvini avessero già trovato l’accordo su Sallusti come candidato del centrodestra, la corsa del direttore del Giornale deve già rialzarsi dai primi inciampi. Qualche malumore in Forza Italia e nella base della Lega, seguiti dalle indiscrezioni delle pagine locali di Repubblica sul sondaggio commissionato ad Alessandra Ghisleri, storica sondaggista di Arcore: Sallusti non solo non sfonderebbe, ma farebbe pure peggio della compagna Daniela Santanchè. Così Anna Bernardini De Pace, il cui nome era nella rosa dei papabili già da qualche giorno, inizia a sciogliere le sue riserve. E a dare per possibile la propria disponibilità: “La proposta lusinghiera mi è arrivata da più parti. Decido alla fine della prossima settimana”. Difficile sia inserita nella lista di un partito, più facile in una lista civica legata al centrodestra. Ecco la prima stoccata al quasi rivale interno Sallusti: “Lui lo preferirei per una lunga conversazione polemica – dice in radio a Un giorno da pecora -. Per una cena non
polemica ma di interesse, con uno più carino sceglierei Sala”.

@gigi_gno

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