Diverse decine tra poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa e con unità cinofile. Camionette a presidiare la strada. Quaranta migranti senza documenti portati all’ufficio Immigrazione. Le forze dell’ordine hanno eseguito a Roma perquisizioni e identificazioni all’interno del Baobab un centro d’accoglienza migranti gestito da volontari a via Cupa. Secondo quanto rendono noto gli stessi volontari della struttura, gli agenti sono arrivati al centro verso le 6,30, bloccando la strada con due mezzi blindati.

Circa 40 migranti che non avevano i documenti in regola sono stati accompagnati all’ufficio Immigrazione di via Patini per essere identificati. Si tratta per la maggior parte di maghrebini ma ci sono anche somali, eritrei ed etiopi. Altri 30 migranti sono risultati in regola con i documenti e sono rimasti nel centro. Si tratta di un controllo coordinato e programmato per l’identificaioznie degli stranieri, si è appreso, ma i volontari del centro hanno rinnovato la loro “preoccupazione in seguito a voci di un prossimo sgombero della struttura, quando ancora manca una reale alternativa per il ricollocamento dei migranti ospitati”.

“Questa mattina intorno alle 6.30 sono arrivati quattro blindati tra Polizia e Carabinieri che hanno chiuso via Cupa da ambo i lati – ha raccontato Roberto, volontario – e sono scesi una sessantina di agenti in tenuta antisommossa, l’antidroga con il cane e sono entrati dentro”. “La loro dichiarazione era di fare un censimento dei migranti presenti, in realtà hanno fatto un giro dentro col cane antidroga e non hanno trovato niente, poi hanno bloccato i migranti qui nella via uno ad uno, e chi non era in possesso di documento o di una richiesta di asilo o chi aveva bisogno di una ulteriore identificazione è stato portato all’ufficio Immigrazione di Casal Bertone“.

Le operazioni si sono svolte senza grandi momenti di tensione, “a parte – racconta ancora il volontario – un ragazzo di 17 anni della Guinea Bissau che non parla né francese né inglese, tremava, era spaurito ma un nostro volontario lo ha accompagnato insieme alla Digos all’ufficio immigrazione per dargli un po’ di supporto”.

“E’ il primo blitz al centro Baobab che cade in momento storico particolare – racconta Davide, un altro volontario – ma dopo gli sconvolgimenti internazionali che ci sono stati, ci attendevamo ripercussioni nel nostro centro che ospita rifugiati e transitanti, alcuni senza documenti. Era nell’aria, insomma. C’erano le persone in attesa di essere trasferite allineate vicino ai muri di via Cupa, molti erano tranquilli perché avevano il diritto di soggiorno, ad altri abbiamo spiegato che comunque avevano diritto alla protezione. Non escludiamo che ci possano essere delle espulsioni dall’Italia”.

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