Cultura

Elisabetta Sgarbi lascia “Mondazzoli” e fonda La nave di Teseo. Con Eco, Colombo, Nesi e Veronesi

Il direttore editoriale di Bompiani se ne va dopo l'acquisizione da parte di Cologno Monzese. Passeranno alla nuova casa editrice, che inizierà le pubblicazioni nel maggio 2016, Tahar Ben Jelloun, Michael Cunningham e Hanif Kureishi. Tra gli italiani Pietrangelo Buttafuoco, Mauro Covacich, Nuccio Ordine, Lidia Ravera e Vittorio Sgarbi

di F. Q.

Non è Bompiani a uscire da Mondazzoli. Bensì Elisabetta Sgarbi, anima del marchio di Rcs Libri acquisito da Mondadori, che lascia la casa editrice per lanciarne una nuova. Battezzata La nave di Teseo, da un passo delle Vite Parallele di Plutarco (“Fino ai tempi di Demetrio Falereo gli Ateniesi conservavano la nave su cui Teseo partì insieme coi giovani ostaggi, e poi ritornò salvo, una trireme”). E tra i soci della nuova società editoriale, che inizierà le pubblicazioni nel maggio 2016, ci sono Umberto Eco – tra i primi a lanciare un appello contro l’acquisizione dei libri Rizzoli da parte di Cologno Monzese -, Sandro Veronesi, Furio Colombo Edoardo Nesi. Più un gruppo di imprenditori tra cui Guido Maria Brera e gli editori Jean Claude e Nicky Fasquelle.

Tra i primi autori che hanno aderito all’iniziativa ci sono Tahar Ben Jelloun, Michael Cunningham e Hanif Kureishi. Tra gli italiani Pietrangelo Buttafuoco, Mauro Covacich, Nuccio Ordine, Lidia Ravera e Vittorio Sgarbi, fratello di Elisabetta. La Sgarbi sarà direttore generale ed editoriale della società, che si avvarrà dei servizi commerciali e promozionali di Pde (gruppo Feltrinelli) e della distribuzione del Gruppo Messaggerie.

Dopo Roberto Calasso che si è ricomprato la sua Adelphi di cui ora è proprietario al 71%, arriva un’altra scossa all’operazione Mondazzoli. Il mese scorso erano arrivate rassicurazioni sul mantenimento dell’identità dei marchi: nei giorni della Buchmesse di Francoforte Enrico Selva Coddè, amministratore delegato area Trade di Mondadori Libri, aveva sottolineato: “Nella nostra tradizione centenaria c’è la prova del rispetto che si è sempre avuto per gli autori e per le identità delle singole case editrici”. Ma molti scrittori, editori e agenti editoriali da tempo si stavano confrontando con il fatto che comunque nulla sarebbe stato più come prima. E ora cominciano ad arrivare le conferme.

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