Scontro acceso tra il vignettista Vauro e il leader della Lega, Matteo Salvini, a L’aria che tira, su La7. La polemica esplode per il discusso titolo “Bastardi islamici” con cui il quotidiano Libero ha aperto la prima pagina all’indomani degli attentati di Parigi. Vauro, rendendosi protagonista di un vivace battibecco con il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, osserva: “Condanniamo pure i fomentatori islamici di odio. Ma allora condanniamo anche il signor Belpietro, che con quel titolo mette a repentaglio la nostra sicurezza. Lui è un direttore di giornale e intellettuale: fomentare l’odio religioso in un momento del genere è criminale. Mette a rischio la vita dei nostri figli” – continua – “perché domani un cretino, fomentato da un titolo di Belpietro, potrebbe accoltellare il primo che incontra”. “Quelli che hanno fatto l’attentato di Parigi” – afferma Salvini – “sono dei bastardi? Sì. Erano islamici? Sì. Oggettivamente quel titolo, se riferito alle stragi di Parigi, sta in piedi: sono bastardi islamici. Poi fortunatamente non è che tutti gli islamici del mondo sono terroristi, altrimenti saremmo messi male e dovremmo andare sulla Luna. A me piacerebbe che tutti, buddisti, valdesi, ebrei, protestanti, islamici, riconoscessero che quelli sono bastardi, perché qualcuno tace, fa finta di niente e inizia a dire: ‘Beh, se, ma, però, è colpa tua, è colpa sua’. Quelli sono degli infami”. Vauro gesticola a indicare la logorrea di Salvini e commenta: “Ma sempre le stesse cose dice questo?”. Il capo del Carroccio continua: “Che esista l’Islam moderato e che sia compatibile con la nostra democrazia, coi nostri diritti e coi nostri valori, è un discorso che aveva aperto papa Benedetto XVI e che non è chiuso”. Viene poi mostrata una vignetta di Vauro, recante il titolo “Il sangue non si è ancora asciugato” e raffigurante Belpietro e Salvini che esclamano “Possiamo sguazzarci”. “Questa vignetta mi mette profonda tristezza” – commenta con una smorfia Salvini – “Vauro è come Alfano, che ha detto la stessa cosa, e cioè che io avrei preferito che gli attentati avvenissero in Italia per guadagnare qualche voto. Se Vauro e Alfano pensano che il futuro dell’Italia si basi si idiozie di questo genere, mi fanno tristezza e anche un po’ di tenerezza”. Vauro preferisce non commentare e puntualizza: “Salvini è una pentola di fagioli che borbotta sempre le stesse cose. Non mi interessa. Lasciamo perdere Salvini”. “Siamo in due” – ribatte il leader della Lega – “io non interesso a te e tu non interessi a me. A me interessa la sicurezza degli italiani”. “Nessuna libertà mi sembra più importante della pentola di fagioli”, replica Vauro che si sofferma sul calo di libertà conseguente allo stato di allarme terrorismo nel Paese

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