Addio ai sogni di streaming pirata. Niente campionato e Champions League né tennis o basket Nba. Almeno su Rojadirecta, uno dei più famosi siti che trasmettono – pardon, trasmettevano – partite di calcio e incontri di tennis. Lo ha deciso la sezione specializzata Impresa del Tribunale di Milano su richiesta di Mediaset, che definisce la sentenza di “particolare rilevanza giurisprudenziale in tema di lotta alla pirateria”. Il giudice infatti questa volta non si è limitato ad agire sul singolo sito ma “ha ordinato a un importante fornitore italiano di connessione internet di inibire a tutti i propri clienti l’accesso al dominio it.rojadirecta.eu”.

L’azienda di telecomunicazione – Fastweb, apprende ilfattoquotidiano.it – non dovrà oscurare solo il dominio .eu ma tutti i siti con nome ‘rojadirecta’ “indipendentemente – scrive Mediaset in una nota stampa – dal paese in cui sono registrati”. Finora i fornitori di connessione internet, solitamente, si sono adeguati alle decisioni della giustizia, ma la sentenza odierna li chiama a vigilare direttamente sul fiorire di nuove derivazioni del noto sito di streaming, inibirlo ai propri clienti e a rispettare le decisioni che riguardano piattaforme già dichiarate pirata. Il Tribunale ha inoltre fissato una penale di 30mila euro per ogni giorno di ritardo nell’attuazione del provvedimento che, spiega Mediaset, “darà un impulso determinante ai fornitori di connettività nell’inasprire tutte le iniziative idonee a contrastare la pirateria sui contenuti a tutela di tutte le imprese editoriali italiane”. La decisione è stata immediatamente recepita da Fastweb che già alle 19 di mercoledì ha reso irraggiungibile it.rojadirecta.eu.

Mediaset compie così un altro passo in avanti nella lotta alla pirateria dopo aver ottenuto uno stop diretto al gestore del portale dal Tribunale di Roma quattro anni fa e nel corso del 2013 due ordini di sequestro dello stesso sito da parte della Procura della Repubblica di Milano, che in un caso aveva definito Rojadirecta, che aggrega segnali messi in rete da altri, “un vero e proprio portale per l’abusiva diffusione di eventi sportivi in violazione degli altrui diritti di privativa”. Due disposizioni aggirate grazie alla creazione di nuovi domini che hanno permesso al noto sito spagnolo di continuare la trasmissione in streaming violando il copyright.

Quello tra Mediaset e Rojadirecta è il terzo round nel corso del 2015 dell’annosa battaglia combattuta dal Biscione e da Sky per tutelare i propri diritti. A gennaio su richiesta della piattaforma di Rupert Murdoch, la Guardia di Finanza ha concluso la più importante operazione svolta in Italia contro la pirateria oscurando 124 siti che “posizionati su server all’estero, riportavano veri e propri palinsesti organizzati per facilitare la scelta del programma preferito”.Poche settimane fa, invece, su segnalazione di Mediaset, l’Agcom ha chiuso aliez.tv, portalzuca.com e calcion.com, tre portali che trasmettevano illegalmente partite di Serie A.

Articolo Precedente

Mai dire gol: 25 anni di storia pallonara tra Caccamo, Frengo e stop, gollonzi e interviste impossibili

next
Articolo Successivo

Gianluigi Buffon, vent’anni di Serie A. L’eroe di Berlino tra parate, gaffes e vita privata sotto i riflettori (FOTO)

next