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«La Francia incarna tutto ciò che i fanatici religiosi di ogni dove odiano: la capacità di godersi la vita qui sulla terra in una miriade di piccoli modi: una tazza fumante di caffè e un croissant burroso al mattino, belle donne discinte che sorridono liberamente per la strada, il profumo del pane caldo, una bottiglia di vino condivisa con gli amici, un tocco di profumo, bambini che giocano ai Giardini del Lussemburgo, il diritto di non credere in alcun dio, di non preoccuparsi delle calorie, di flirtare e fumare e godere del sesso fuori dal matrimonio, di fare vacanze, di leggere qualsiasi libro si voglia, di andare a scuola gratuitamente, di giocare, ridere, discutere, di prendersi gioco dei prelati e dei politici, di lasciare ai morti la preoccupazione per l’aldilà. Nessuno vive la vita meglio dei francesi. Parigi, ti amiamo. Piangiamo per te. Stanotte sei in lutto, e noi con te. Sappiamo che riderai di nuovo, e canterai di nuovo, e farai l’amore, e guarirai, perché amare la vita è la tua essenza. Le forze del buio rifluiranno. Perderanno. Perdono sempre».

Questo omaggio alla Francia è diventato stra-virale, condiviso nel giro di poche ore in tutto il mondo su Twitter, Instagram e Facebook. Sembrava un articolo del Nyt, finché un blogger francese non ha scoperto che si trattava invece del commento di un lettore di Santa Barbara — che si è firmato «Blackpoodles» — all’articolo con cui il giornale raccontava la strage di Parigi.

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