Per la Francia gli oltre 30 raid su Raqqa hanno distrutto centri nevralgici del potere Isis. Per lo Stato islamico, invece, i missili hanno colpito il nulla. “Bombardati luoghi deserti” e “nessuna vittima tra i combattenti” hanno fatto sapere emissari del Califfo in un comunicato citato dalla Bbc e letto da un conduttore radiofonico nell’edizione mattutina del radiogiornale di Bayan, l’emittente dell’organizzazione dello Stato islamico che ogni giorno diffonde notizie dal ‘califfato’. “Ci sono stati 30 raid aerei francesi nella provincia di Raqqa ma questi hanno colpito solo posizioni vuote e non si sono registrati feriti tra i combattenti” ha fatto sapere la radio dell’Isis. Poi nuove minacce ai paesi che partecipano ai raid: “Avrete una giornata come quella di Parigi”.

Lo Stato Islamico, intanto, ha deciso di ricollocare i suoi miliziani e di spostare i civili da Raqqa in seguito agli attacchi aerei. Queste mosse sono state rese note dal direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman, all’agenzia di stampa Dpa. Già nelle scorse settimane l’Is aveva iniziato a trasferire le famiglie dei foreign fighters fuori da Raqqa, sentendo aumentare la pressione sul gruppo: “Sono stati spostati in zone sotto il controllo dello Stato Islamico in altre parti della Siria che si ritengono più sicure” ha detto Abdel Rahman. La notizia è stata anche confermata alla Dpa da un attivista che vive con la famiglia a Raqqa e secondo cui è stato comunicato alla popolazione locale di trasferirsi. “I civili che vivono vicino alle basi dell’Is o della polizia religiosa sono stati mandati via” ha detto l’uomo al telefono, spiegando che la situazione a Raqqa è peggiorata dall’avvio dei raid della coalizione militare a guida Usa e della Russia, che dal 30 settembre ha iniziato i bombardamenti in Siria. Le Brigate rivoluzionarie di Raqqa, un movimento di ribelli siriani alleato con le Unità di protezione del popolo curdo Ypg, hanno invece annunciato di aver aumentato i loro combattenti con l’obiettivo di andare allo scontro diretto con l’Is in città.

Raqqa è stata conquistata per la prima volta nel 2013 da ribelli islamici radicali, tra cui il Fronte al-Nusra legato ad al-Qaeda, che ebbero la meglio sulle forze fedeli al presidente Bashar al-Assad. Alla fine del 2013 è stato invece l’Is a conquistare la città. Da allora i jihadisti hanno imposto una rigida applicazione della sharia, la legge islamica, a Raqqa, prevedendo tra l’altro punizioni corporali per violazioni morali o restrizioni per la comunità cristiana.

Nel frattempo, come si diceva, l’Isis ha diramato un nuovo video in cui i militanti avvertono i paesi che partecipano ai raid contro la Siria che avrebbero subito la stessa sorte della Francia. Nel filmato l’Isis minaccia di attaccare Washington: “Noi diciamo agli Stati che prendono parte alla campagna dei crociati che avrete una giornata come quella della Francia e, come abbiamo colpito la Francia al cuore, a Parigi, allora noi giuriamo che colpiremo l’America al cuore, Washington” ha dichiarato un uomo nel video.

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