Gli apparati antiterrorismo, i servizi e l’Europol da mesi hanno alzato i loro livelli d’allarme. Ma ancora una volta si sono dimostrati inefficaci. Il problema è che le azioni di venerdì sera sono ben altra cosa della strage a Charlie Hebdo. Il settimanale satirico era un obiettivo annunciato. Gli attentati di ieri hanno avuto una sola logica, quella di seminare morte e suscitare la reazione della gente. Provocare una crisi politica, obbligare l’Eliseo a scelte illiberali. Alzare muro contro muro.
L’insolenza dell’attacco allo stadio è un segnale per irridere alla superiorità tecnologica e allo strapotere dell’Occidente. E’ facile immaginare come sarà Parigi da stamani, al suo risveglio, attonita, stupefatta, incazzata. Occhio per occhio e dente per dente, chiederanno i demagoghi e le destre.
Pane per l’Isis, che vuole proprio questo. La proditorietà della lunga notte di venerdì 13 novembre, in termini di prestigio, per il califfato e i suoi seguaci è inestimabile.