bambino africano

Chissà, se l’avesse saputo probabilmente Francesco Bergoglio l’appello a spegnere il telefonino quando si va a tavola non l’avrebbe fatto. O l’avrebbe fatto diverso. “Fratelli e sorelle, quando vi sedete a tavola con la famiglia spegnete la tv ma fate un bel tap sul telefonino e donate, donate, donate” immagino avrebbe detto. Un tap sullo schermo dello smartphone regala infatti 40 centesimi sufficienti a sfamare un bambino rifugiato assistito dal World Food Programme (Wfp, Programma alimentare mondiale) dell’Onu: ShareTheMeal, condividi il pasto, è un’applicazione disponibile per i telefonini della Mela e per quelli Android che fa solo una cosa: pagare il cibo per un giorno o più (la provvidenza ha un cuore grande come il vostro) a uno dei 600 mila bambini siriani in fuga dalla guerra. Oppure a quelli del Lesotho. E domani chissà. Gli affamati del mondo sono un bersaglio tanto grande quanto mobile. Come scrisse John Donne “non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te”. La citazione sta in un’opera opportunamente intitolata Devozioni per le occasioni di emergenza e la frase che la contiene inizia con “No man is an island”, nessun uomo è un’isola. Meditate.

I rifugiati, gli affamati sono tanti, molte decine di milioni. Ma gli smartphone sono molti di più. Almeno venti volte di più spiega un comunicato del Wfp. Un tap al giorno basterebbe a risolvere molte crisi umanitarie, almeno per quanto riguarda il cibo. Visto che i soldi delle organizzazioni internazionali non bastano e le promesse delle nazioni più ricche sono, appunto, promesse. E i 4,5 miliardi di dollari chiesti dall’Onu per la crisi siriana sono al momento finanziati solo a metà. Ma, se come si dice la fame aguzza l’ingegno, al Wfp il cui mestiere è la fame e dunque devono essere furbi come faine, hanno fatto due (miliardi di smartphone) più due (soldi) e hanno inventato questo gioco salvavita. Un piccolo gesto, un grande risultato. Non è difficile: una volta installato sul telefonino potete mandare 40 centesimi ogni volta che vi prude l’indice o il pollice. Dipende da quale usate di preferenza per digitare i messaggini.

Idea vincente, a quanto pare, perché cinque minuti fa, a poco meno di 30 ore dal lancio dell’App, i pasti condivisi erano già 2.059.641. E adesso sono diventati 2.060.195. Quanti saranno tra mezz’ora potete controllarlo anche voi dall’App stessa o sul sito del Wfp. Adesso sono già diventati 2.060.550. Forse non fece un miracolo Gesù quando moltiplicò i pani e i pesci ma usò anche lui un’App. Magari Bergoglio non è d’accordo, ma ce ne faremo una ragione. Certo, come avrà fatto Gesù se  le batterie per lo smartphone ancora non c’erano?

[Disclaimer: Vichi De Marchi, portavoce per l’Italia del Wfp, è sorella dell’autore che tuttavia da questo articolo non ricaverà alcun beneficio, se non puramente affettivo]

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