Un colpo alla testa sparato mentre Roberta Pierini è a terra, ferita a un braccio e al fianco. Sparato dall’alto al basso. “Un’esecuzione“. Non può utilizzare altre parole il gip di Ancona Antonella Marrone per descrivere l’omicidio della 49enne uccisa sabato 7 novembre nel suo appartamento di via Crivelli, mentre il marito Fabio Giacconi veniva ferito dal fidanzato della figlia: il diciottenne Andrea Tagliata, nei confronti del quale il giudice ha disposto la custodia cautelare nel carcere di Camerino dopo l’udienza di convalida del fermo che si è svolta mercoledì 11 novembre.

Dalle prime risultanze dell’autopsia e degli accertamenti tecnici sulla scena del delitto Antonio appare come un killer freddo, lucido, che si muove nell’appartamento come un soldato ben addestrato e preme il grilletto otto volte. Finisce la donna con un colpo alla testa. Poi segue il marito che grida “aiuto polizia” fin sul balcone e gli spara un colpo alla nuca riducendolo in fin di vita (è ancora ricoverato in coma).

Questa la sequenza ricostruita dai carabinieri del Ris e dagli esami medici. Diversa la versione del ragazzo che dice di ricordare solo alcune sequenze. “Ho visto ‘fumo’, e ho fatto fuoco di copertura”. Tagliata davanti al gip parla come se si trovasse in un videogame. Dice di essersi presentato in via Crivelli insieme alla fidanzata per un “chiarimento” con i coniugi Giacconi, che dopo essere venuti a conoscenza del passato di suo padre Carlo (condannato per un omicidio passionale quando era minorenne) vogliono che la figlia smetta di vederlo. Un “chiarimento” a cui però si presenta con la pistola 9X21 comprata in strada per 450 euro e con altri due caricatori in tasca: 86 proiettili in tutto.

I ragazzi intorno all’ora di pranzo salgono al terzo piano. La figlia dei Giacconi apre la porta. Tagliata racconta che Fabio Giacconi era seduto sul divano, la moglie in piedi fumava nervosamente. Iniziano a parlare. La situazione precipita. “Il padre aveva uno sguardo minaccioso, ha detto ‘adesso basta’ ed è venuto verso di me: ho avuto paura, non ho capito più niente. Gli occhiali mi si sono appannati, ho sentito la mia ragazza che diceva ‘spara, spara!’, e ho sparato”. “A caso”, dice.

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