Pronti via e c’è già la prima polemica. La commissione d’inchiesta sulla tragedia del Moby Prince ha iniziato il proprio percorso con la prima seduta al Senato. Ma secondo il Movimento Cinque Stelle, tra i primi gruppi a proporre l’istituzione dell’organismo parlamentare, “il Partito Democratico mette le mani” sulla commissione. A firmare la nota è il capogruppo Mario Giarrusso insieme ai due commissari, i senatori Sara Paglini ed Enrico Cappelletti. Il Pd, dicono, “si è impossessato della presidenza, di una delle due vice presidenze e l’altra vicepresidenza che spettava all’opposizione l’ha consegnata a Sel, che, lo ricordiamo, è in Parlamento solo grazie al Pd”. Dopo la nomina a presidente – direttamente da parte di Piero Grasso, come da regolamento – di Silvio Lai, senatore sardo del Pd, oggi come prima attività la commissione ha votato vicepresidenti e segretari: i primi sono Ulisse Di Giacomo (Ncd) e Luciano Uras (Sel), i secondi Laura Cantini (Pd) e Sara Paglini (M5s). “Prima non volevano questa commissione – dicono Giarrusso, Paglini e Cappelletti – poi hanno tentato di ritardarla e ora tengono fuori il M5S prendendosi tutti i ruoli funzionali della Commissione. A questo punto è legittimo il sospetto: c’è qualcosa che i familiari delle vittime e questo Paese non devono sapere su quanto accadde quella notte?”. “Eppure è stato il Movimento 5 Stelle a chiedere per primo l’istituzione della Commissione, con la proposta di legge a prima firma Sara Paglini, ed è stata sempre la Paglini a chiedere con insistenza al presidente Grasso di sollecitare i gruppi parlamentari che fino a qualche giorno fa non avevano ancora espresso i nomi dei componenti”.

Il presidente della commissione Silvio Lai in precedenza aveva sottolineato l’importanza del lavoro di questa commissione, assicurando che il lavoro dei senatori “grazie al consenso manifestato da tutti i gruppi per l’istituzione della commissione, potrà essere proficuo e rompere l’oscurità che, a tanti anni di distanza, avvolge ancora questo disastro”. Per il senatore Pd “la vicenda della Moby Prince riassume non solo un dramma di proporzioni enormi ma anche una serie di errori e responsabilità che sono costate la vita a 140 persone. Lo Stato ha il compito di chiarire questa vicenda e di far conoscere la verità. Ecco il perché di una commissione parlamentare che si metterà subito al lavoro”. Nelle prossime sedute saranno decisi programma di lavoro e audizioni.

Per il senatore Pd e membro della commissione Marco Filippi, livornese, “è un momento importante per la ricerca della verità, anche perché arriva alla fine di un percorso parlamentare unitario: lo stesso spirito che mi aspetto di ritrovare durante i lavori” che dovranno portare a una ricostruzione che “dovrà svolgersi senza partire da tesi precostituite e cercare di giungere ad un risultato chiaro”. “Si apre una fase nuova che spero possa fare luce sui tanti aspetti oscuri ancora irrisolti intorno al tragico incendio del traghetto Moby Prince – ha affermato Maria Mussini, ex M5s e ora vicepresidente del gruppo misto – ma anche diventare un momento di riflessione sulle ragioni per cui in Italia sia necessario attendere più di 24 anni per avere delle risposte”.

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