“Non sono preoccupato per me stesso, sono preoccupato per Roma e per la democrazia di questo Paese. Abbiamo un presidente del Consiglio, segretario del partito principale, che non è eletto e ha indotto 19 consiglieri della sua maggioranza a chiudersi in una stanza con un notaio, formare una maggioranza diversa da quella che sosteneva il sindaco alle elezioni”. Ignazio Marino non le manda a dire. E a pochi giorni dalla caduta attacca a viso Matteo Renzi durante un’intervista a “DiMartedì“(La7). Da quanto tempo l’ex sindaco non parla con Renzi? “Da più di un anno. Io – ha detto Marino – ho cercato varie volte il premier, si è sempre rifiutato di parlare anche al telefono con me“. Poi il chirurgo dem dice a Giovanni Floris: “Scommette che adesso che non c’è più Marino verrà fuori nei prossimi giorni un decreto che darà 300-400 milioni a Roma? Sto dicendo – ha aggiunto – che se io avessi avuto quelle risorse certamente Roma poteva funzionare meglio e la bella figura la faceva Ignazio Marino e forse è meglio che ce la faccia il segretario del Pd, presidente del Consiglio e adesso anche in maniera indiretta sindaco di Roma”. Infine sulla possibilità di ricandidarsi Marino ha spiegato: “Non ho detto no, ho detto che sto riflettendo. Ad esempio bisogna comprendere quale sarà il passaggio per la candidatura che indicherà Matteo Renzi, perché se ci sarà un passaggio democratico attraverso le primarie io probabilmente valuterò una possibilità del genere. “Se il passaggio invece è che lo decidiamo a Palazzo Chigi chi è il nome è chiaro che non credo che il nome sarò io. Potrei vincere le primarie? E’ molto probabile, ma per vincere bisogna partecipare. Spero davvero che si ritrovi uno spirito di sinistra perbene, non lo spirito degli accoltellatori e che si possa riprendere quel cammino di risanamento che questa città ha fatto in questi due anni e mezzo”

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