Domenica di scosse, in testa e in coda. Dopo il ko della Roma a San Siro che ha permesso all’Inter di tornare prima in classifica, arriva la risposta della Fiorentina. I viola travolgono il Frosinone e riprendono il comando della A affiancando i nerazzurri. La stessa operazione non riesce al Napoli, fermato dal Genoa dopo cinque vittorie consecutive. Mentre in coda i titoli sono per il Bologna: la cura Roberto Donadoni funziona e i rossoblù strapazzano la traballante Atalanta formato-trasferta grazie a Mattia Destro e a una perla di Franco Brienza. Una vittoria che vale doppio alla luce del pareggio a reti bianche tra Carpi e Verona, ultime a quota 6. Nel pomeriggio zero a zero anche tra Udinese e Sassuolo. Dopo la seconda vittoria consecutiva all’ultimo assalto in un derby da parte della Juventus, stasera tocca al Milan tentare di scalare posizioni all’Olimpico contro la Lazio. Domani chiudono l’undicesimo turno Chievo-Sampdoria e Palermo-Empoli.

JUVENTUS-TORINO 2-1: 19’ Pogba, 51’ Bovo, 93’ Cuadrado (Alex Sandro)
Ammoniti: Pogba, Morata (J); Zappacosta, Baselli, Bovo, Peres, Acquah (T)

INTER-ROMA 1-0: 31’ Medel
Ammoniti: Handanovic, Ljajic, Guarin, Palacio (I); Digne (R) Espulsi: Pjanic (R)
L’ha vinta una persona, mentre di fronte aveva un plotone d’esecuzione pronto ad aprire il fuoco. Roberto Mancini incarta la Roma in quattro mosse e si prende il primo posto solitario. E questa volta il sesto uno a zero stagionale è molto meno striminzito del solito. Perché l’Inter ha interpretato una partita da grande squadra. Esecuzione tattica perfetta, durezza mentale, sacrificio. Sono le stimmate di chi lo grida a chiare lettere: il sogno scudetto può essere coltivato. Anche perché tutto questo arriva nella partita più importante dall’inizio del campionato, davanti alla Roma capolista e forte di cinque vittorie consecutive in tasca. Venticinque i gol dei giallorossi nelle prime dieci partite, zero davanti alla difesa ermetica dei nerazzurri. Merito dei movimenti di tutta la squadra, quella cercata e impostata da Mancini. Dentro D’Ambrosio e Nagatomo come terzini, Ljajic e Perisic larghi in un 4-3-3 che diventa 4-5-1 in fase di non possesso con i due esterni costantemente in assetto difensivo da battaglia, pronti a sbucciarsi le ginocchia per la causa. Fuori anche Kondogbia, al quale viene preferito Brozovic che risulterà decisivo nell’annullare Pjanic, innervosito dalla serata no ed espulso (salterà anche il derby). E poi… be’, poi davanti non c’è Icardi ma Jovetic. Dopo una settimana di grandi discussioni per le frasi dell’argentino, quello di Mancini è un segnale oltre che una scelta tattica per non dare punti di riferimento alla linea guidata da Manolas, fin qui perforabile. E sarà così anche per l’Inter asfittica di questi tempi. Chi va in gol però è l’uomo che non ti aspetti, quel Gary Medel che è il manifesto della filosofia manciniana. Il resto lo fa Handanovic con almeno quattro interventi decisivi su Salah e Dzeko. Il fortino di Mancini regge ai sussulti della Roma, che domenica prossima ha il derby ad attenderla. È un passaggio delicato per Garcia: sperava di arrivarci con il vento in poppa. Ci arriva alle spalle dell’Inter e della Fiorentina e senza il suo giocatore di maggior qualità.

FIORENTINA-FROSINONE 4-1: 24’ Rebic, 29’ Rodriguez (Fernandez), 31’ Babacar (rig), 43’ Suarez, 87’ Frara (Longo)
Ammoniti: Paganini (Fr)
Un tempo a senso unico e poi via di pilota automatico. La Fiorentina si riprende il primo posto in classifica nella maniera più semplice possibile. Si abbatte sul Frosinone e controlla senza affanni nella ripresa. Tutto questo nonostante Paulo Sousa dia un turno di riposo a molti titolari, tra cui Kalinic. I ciociari reggono per quasi mezz’ora grazie alle parate di Zappino, poi vanno giù su un tiro fortunoso di Rebic e nel giro di sette minuti vengono affondati da Rodriguez e Babacar, prima che Mario Suarez (primo gol in maglia viola) metta il punto esclamativo al 43esimo. Nella ripresa spazio a Pepito Rossi e traversa di Verdù senza che il Frosinone riesca mai a impensierire la porta fino al gol di Frara a tre minuti dalla fine.

BOLOGNA-ATALANTA 3-0: 52’ Giaccherini, 58’ Destro (Masina), 85’ Brienza
Ammoniti: Masina, Ferrari, Taider, Gastaldello, Giaccherini (B); Carmona, Kurtic, Pinilla (A)

CARPI-VERONA 0-0
Ammoniti: Romagnoli, Marrone (C); Pisano, Moras, Hallfredsson (V)

GENOA-NAPOLI 0-0
Ammoniti: Izzo, Ntcham, Tino Costa (G); Gabbiadini, Lopez (N)
Si inceppa a Genova la macchina da gol di Maurizio Sarri. È un pareggio pesante per il Napoli quello rimediato al Ferraris contro il Genoa perché significa mancato aggancio a Fiorentina e Inter e Roma ancora davanti. Senza Insigne, al quale viene preferito Mertens in avvio, il Napoli ci prova a ripetizione con Callejon, Higuain e l’esterno belga ma trova sempre un attento Perin a murare i tentativi. E’ solo l’inizio di un lungo botta e risposta tra gli attaccanti di Sarri e l’estremo difensore rossoblù. Al di là dei meriti del portiere genoano, è brava la squadra di Gasperini ad aggredire alta la manovra, contenendo le scorribande di una delle squadre più prolifiche negli ultimi tempi. I ritmi sono alti, Reina mette una pezza su Pavoletti e ancora Perin salva tutto su Hamsik. Higuain e Gabbiadini sono le ennesime chance partenopee, prima del clamoroso errore del centrocampista slovacco: colpo debole e ancora il portiere dei liguri sulla traiettoria. Nel finale altre tre occasioni vengono strozzate da un immenso Perin, mentre Albiol salva su un’iniziativa di Pavoletti. Lo zero a zero non si schioda, la striscia di cinque vittorie consecutive si interrompe e la vetta della A resta lì, vicina ma con tre squadre in mezzo.

UDINESE-SASSUOLO 0-0
Ammoniti: Danilo (U); Biondini, Missiroli (S)

LAZIO-MILAN 1-3

CHIEVO-SAMPDORIA (2/11 ore 19)

PALERMO-EMPOLI (2/11 ore 21)

Classifica (*una partita in meno) 

Fiorentina 24
Inter 24
Roma 23
Napoli 22
Sassuolo 19
Lazio 18*
Atalanta 17
Milan 16*
Sampdoria 15*
Juventus 15
Torino 15
Chievo 12*
Genoa 12
Udinese 12
Empoli 11*
Palermo 11*
Frosinone 10
Bologna 9
Verona 6
Carpi 6

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