SaintGréeViola-Cuneo

Le cime delle Alpi si sono già imbiancate e le località turistiche stanno preparandosi ad iniziare a sparare la neve finta, quella che – temperature permettendo – gli consentirà di aprire la stagione dello sci. Inizierà così la kermesse bianca. Che può costituire un giro d’affari spesso stellare, come quello di Sestriere, che ha come partner colossi come Ikea, Coop, Macdonald’s, ma che può anche essere un flop disastroso, come dimostrano gli impianti abbandonati un po’ dovunque sulle nostre montagne.

Uno dei ricordi più belli che ho della mia fanciullezza fu quando i miei genitori mi portarono in una località che si chiamava Viola Sangrato. Era un posto magnifico, pieno di alberi e di farfalle. Era bassa montagna, poco più di mille metri, a due passi dalla pianura del cebano, vicino a Mondovì. Qualche anno dopo, parlo degli anni Settanta, degli imprenditori poco illuminati pensarono bene di realizzarci una stazione sciistica. Così, là dove erano boschi, prati e pascoli sorsero, come funghi velenosi, orribili condomini, impianti e piste. La stazione fu denominata St. Gree, perché evidentemente si riteneva che Sangrato non fosse abbastanza attraente. Essa però ebbe vita ben breve. Se gli anni Settanta dello scorso secolo conobbero la cosiddetta “piccola glaciazione”, con abbondati nevicate, la pacchia non continuò e negli anni ottanta e novanta seguirono inverni con precipitazioni scarse. E St.Gree, così bassa e così vicina alla pianura, chiuse i battenti già nel 1997. Da allora, essa divenne come un malato oggetto di accanimento terapeutico. Nonostante fosse evidente che St.Gree era stato un madornale errore, la Regione Piemonte pensò bene di investirci un sacco di soldi per tentarne il recupero. Così nel 2002 furono costruite nuove strutture sportive (tra le quali una seggiovia, una pista di pattinaggio sul ghiaccio e un muro di arrampicata), che tuttavia non furono mai aperte al pubblico a causa del fallimento dell’impresa che le gestiva. Nel 2010 fu aperta una nuova seggiovia. E quest’anno la Regione ha stanziato ulteriori 700.000 euro per realizzare una nuova sciovia.

Eppure, se andate sul sito di Viola St. Gree troverete il seguente avviso, che la dice lunga sullo stato di salute della località: “In ottobre immobili in vendita a St. Gree! I prossimi 16 e 23 ottobre verranno messi in vendita senza incanto oltre 140 lotti di varia tipologia siti in St. Gree”.

St.Gree è un malato che non si riprenderà mai. Non avrà mai sufficiente innevamento ed anche se per assurdo lo avesse gli sciatori locali continuerebbero a snobbarla, andando nelle vicine Artesina e Prato Nevoso, dove possono usufruire di un carosello di impianti. Ma la Regione Piemonte guidata dall’inossidabile Sergio Chiamparino pare non accorgersi di tutto ciò e continua ad impegnare nel fallimento soldi pubblici, anche miei. Salvo poi lamentarsi dell’enorme buco di bilancio (5 miliardi) che fa del Piemonte una delle regioni più indebitate d’Italia. In compenso, mi piacerebbe proprio fare una domanda a Chiamparino ed ai suoi sodali: “Comprereste mai un alloggio a Viola St.Gree?”.

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