Consulenze per oltre mezzo milione di euro, avvocati ingaggiati senza preventivo né contratto, i tre componenti del collegio sindacale con rimborsi spese “illegittimi” e stipendio lievitato fino al doppio di quanto stabilito dalle tabelle ministeriali. Più mancate comunicazioni all’assemblea, fondi distribuiti parzialmente o “contro lo spirito della legge”. I dettagli della relazione di Belardino Feliziani, sub commissario dimessosi in polemica con l’operato del commissario Tommaso Miele per il quale “non c’è alcun caos”, restituiscono uno spaccato desolante sulla gestione della Lega Pro da parte di Mario Macalli e della sua governance. Ora Tavecchio parla di “situazione kafkiana” e chiede d’andare a fondo per capire di chi sono le responsabilità. Ma Macalli fino a pochi mesi fa era una delle persone più vicine al presidente federale ed è stata una delle figure chiave per la riuscita della sua elezione. Non a caso Claudio Lotito ha provato a salvarlo in ogni modo, se lecito o meno lo appurerà la Procura di Napoli. Perché il peso della terza lega italiana è cruciale nell’assemblea elettiva della Figc e non indifferente in Consiglio federale. Intanto anche il presidente del Coni Giovanni Malagò ha chiesto chiarezza, la Procura di Napoli ha acquisito la relazione e la Procura federale sta verificando eventuali fatti di rilievo disciplinare. Ma quali cifre e segnalazioni contengono, nel dettaglio, le 64 pagine consegnate da Feliziani assieme a 280 pagine di allegati?

Consulenze – Uno dei punti rimarcati più volte è quello relativo al capitolo delle spese e del frequente ricorso a consulenze esterne. Per un ammontare totale di 643.739 euro. Di questi, sotto la voce “Ufficio studi e consulenze”, 122.977 finiscono a Giovanni Figoli che lavora in Lega Pro dal 2007. Secondo la ricostruzione di Feliziani il contratto era annuale, non prevedeva un tacito rinnovo, eppure Figoli ha continuato a svolgere le sue mansioni. Quali? “Non è stato reperito in Lega alcun elaborato o studio effettuato da detto Ufficio studi sicché non è dato capire per quali prestazioni è stato pagato il suddetto professionista”, annota il sub commissario. Particolare attenzione viene posta anche sugli emolumenti di Guido Amico di Meane, consulente e “direttore amministrativo” di Lega Pro e Calcio Servizi srl rispettivamente per 62mila e 52mila euro annui “oltre accessori”. I due, come Macalli, risultano anche essere amministratori della Sport Invest 2000, braccio immobiliare del Fondo di fine carriera calciatori e allenatori che ha chiuso l’ultimo bilancio con una perdita di 178mila euro sotto la spinta di oltre 500mila euro tra consulenze e compensi.

Spese legali e collegio sindacale – A capo di queste due ultime società c’è l’avvocato Salvatore Catalano, giudice federale che figura anche tra i legali a cui si affida la Lega Pro. Nel 2014 ha ricevuto 114mila euro per “un’attività – si dice partecipando a una sola udienza – presso la Procura di Cremona per la vicenda calcioscommesse senza la preventiva determinazione dell’onere”. Non un’eccezione quella di Catalano, avvocato anche di Macalli nella vicenda Pergocrema. Scrive infatti Feliziani che tra le parcelle dei legali chiamati dalla Lega e da lui esaminate nessuna, ad eccezione di due di importi marginali, “fa riferimento alla tariffa professionale o a un contratto e/o preventivo”. Contratti che “sono necessari per la determinazione del costo e ai fini della legge sul riciclaggio”. “Disordinata” anche la gestione dei compensi del collegio sindacale definiti “discrezionali”, così come è “illegittima” la pratica di addebitare anche le indennità per spostamenti fuori sede. Ma quanto hanno percepito i tre componenti? Tanto, probabilmente troppo: 178mila euro nel 2012/13, 134mila l’anno successivo, settemila in meno nell’ultimo. Secondo l’ex sub commissario non avrebbero dovuto superare gli 80mila euro stando alle norme introdotte per decreto ministeriale nel 2012.

Viaggi, ristoranti, assicurazioni e libri – Nella relazione, con riferimento all’anno 2014, spuntano anche 74mila euro in spese trasferte e pernottamento di Macalli e dei suoi due vice. Altri 109mila, ricostruisce Feliziani, sono invece attribuibili a trasferte, ristoranti, viaggi del presidente, dei vice, del direttore generale e dei consulenti “sostenute in occasioni diverse da assemblee, consigli direttivi, comitati esecutivi e Consigli federali”. La Lega Pro ha investito per polizze assicurative in caso di morte da infortunio, invalidità da infortunio e rimborso spese mediche da infortunio anche per “cinque dirigenti ma che in effetti sono consulenti”, ovvero i soliti Amico di Meane e Figoli, oltre a Bonanni, Biscotto e Marino. Tra le varie spese spuntano anche 24.900 euro per l’acquisto di copie di un libro su Villa Raddi, ovvero la sede della Lega a Firenze.

Calcio Servizi srl – Lungo e corposo il capitolo che Feliziani dedica al braccio immobiliare della Lega, al quale la stessa esternalizza molti servizi. Questi però, vista l’esiguità dei dipendenti della Calcio Servizi, vengono svolti da esterni incidendo sul bilancio. Tra le principali voci l’ex sub commissario rintraccia 104mila euro per consulenza fiscale e amministrativa che avrebbe voluto approfondire ma imputa una risposta “tardiva” a Miele per l’accesso alle carte. Annota anche 80mila per spese legali e 21.500 euro di viaggi e rimborsi spese. Poi consiglia il “possibile trasferimento della sede e dell’operatività a Firenze presso la sede della Lega” poiché “comporterebbe obiettivamente sensibili ottimizzazioni e risparmi di spese”. Viene richiamata più volte anche la gravità riguardo la mancata comunicazione all’assemblea dello scorso giugno della richiesta di esecuzione immobiliare sulla sede della Lega Pro scaturita da un contenzioso legale con i precedenti possessori dello stabile.

La fondazione e i proventi delle scommesse – Una censura arriva anche per le modalità di distribuzione “parziale” nell’aprile 2011 dei proventi delle scommesse. La Lega Pro elargisce 1,2 milioni di euro a 16 società su 90 ma “non è stata reperita alcuna disposizione” riguardo la definizione dei criteri seguiti. Appare invece “contraria allo spirito della legge (Melandri, nda)” la distribuzione dei contributi arrivati dal Fondo per la mutualità: 44mila euro a tutti, indipendenti dall’importo dei progetti presentati. Un fatto del quale si era già parlato negli scorsi mesi. La governance della Lega Pro non c’è più, quel che è accaduto sotto la gestione Macalli negli ultimi anni è invece tutto scritto. Solo ora e tra non poche difficoltà.

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