Andrea Bulgarella è un imprenditore molto attento alla politica, soprattutto quella locale. Con cui il costruttore, accusato dalla Dda di Firenze di essere vicino ad ambienti mafiosi riconducibili al boss Matteo Messina Denaro, cerca sempre di mantenere buoni rapporti e segue con molto interesse, come emerge dagli atti dell’inchiesta depositati in vista del riesame, in programma il 26 ottobre.

Dove si legge per esempio che il 27 maggio 2013 Bulgarella passa il pomeriggio attaccato al telefono. Fisicamente si trova a Trapani, ma la sua mente è a Pisa. Perché quello non è un giorno qualsiasi: ci sono le elezioni amministrative. E il costruttore molto attivo sul territorio vuole sapere se il cavallo su cui ha scommesso è quello vincente. L’imprenditore, si legge, “telefona più volte” all’ingegnere Giandomenico Caridi. Vuole sapere come si stanno mettendo le cose per Marco Filippeschi, candidato sindaco del Pd. A sera Caridi lo chiama e lo rassicura: Filippeschi è il nuovo primo cittadino. E si vanta “di aver contribuito al successo elettorale”: “Comunque i voti glieli abbiamo trovati”, dice soddisfatto. “Sono contento”, risponde Bulgarella che racconta di aver trascorso il giorno precedente allo stadio proprio con Filippeschi. Non nasconde però il proprio rammarico: “Ieri eravamo insieme alla partita … però è isolato … mi fa pena .. io sono arrivato .. venti persone intorno a me… lui solo meschino …”. Due giorni dopo l’sms per congratularsi. Pronta la risposta del neo sindaco: “Grazie di cuore! A presto Marco”.

Perché Bulgarella si interessa così tanto alle sorti della politica pisana? Perché è proprio qui che negli anni ha trasferito il cuore del suo gruppo. Un legame saldo, quello tra la città della torre pendente e l’imprenditore che può contare su ottimi rapporti anche con l’attuale amministrazione. Come con l’assessore all’Urbanistica Ylenia Zambito che sembra avere grande stima del costruttore. Succede ad esempio che il 4 luglio 2014 venga presentata in consiglio comunale un’interpellanza per chiedere conto del progetto delle due Torri di Cisanello, opera colossale che nelle intenzioni iniziali doveva essere il fiore all’occhiello del costruttore e rischia di rimanere incompleta come altre opere a firma Bulgarella. Federico Tumbiolo informa il suo socio Bulgarella della reazione della Zambito: “Mi ha detto che oggi c’era la riunione s’era discussa la questione in Consiglio Comunale si era discussa la questione lì de Le Torri, che avevano fatto … quelli del 5 Stelle avevano fatto una … cosa .. un’interpellanza ed e uscito il discorso … quello de .. ‘ah, perché a Bulgarella gli avete fatto fare la speculazione'”.

Un’accusa che, racconta sempre Tumbiolo, ha mandato su tutte le furie l’assessore. “Allora dice che lei si è incazzata come le bestie … ha detto … ‘basta, avete rotto i coglioni con queste cose … Bulgarella non ha mai fatto una speculazione in questa città … ha sempre comprato tutte le cose con la concessione edilizia non sapete nulla … siete dei cretini…'”. Non solo, la Zambito – anticipa Tumbiolo – “ha chiamato i giornalisti e domani esce l’articolo sul giornale (…) sarà un articolo positivo”. Bulgarella non è sorpreso: “Sì, sì ma poi siamo amici … siamo andati a cenare insieme quindi…”. Il giorno dopo ecco su Il Tirreno due articoli. Il primo intitolato “Crediti solo col contagocce. Stop al progetto delle Torri”. Di spalla la presa di posizione dell’assessore: “Veleni ed accuse. Ylenia Zambito: ‘Noi pensiamo alla città'”. Bulgarella non gradisce il pezzo principale che solleva dubbi sulla solidità economica del suo gruppo. Mentre deve riconoscere che l’assessore “è stata brava”. Il 6 luglio l’imprenditore passa al contrattacco. Dichiara a Il Tirreno: “Completeremo Le Torri”. Accanto un’intervista dell’assessore Zambito che difende il progetto.

Il 12 febbraio 2015 i due si sentono direttamente al telefono. “Buonasera, sono Ylenia Zambito. La disturbo? (…) La chiamo perché mi hanno fatto una interpellanza circa i lavori sulle Torri … e quindi volevo sapere se ci sono novità rispetto all’ultima volta che ci siamo sentiti … in modo da poter rispondere agli interpellanti”. Bulgarella assicura che i lavori sono in piena fase esecutiva. E “accenna anche all’imminente arrivo di un nuovo finanziamento da parte di Unicredit“.

Ma i buoni rapporti non si limitano all’assessore. “Grazie alle conoscenze e ai rapporti di frequentazione che ha con Antonio Dell’Omodarme, consigliere comunale di Pisa, già presidente della commissione tecnica”, oltre che con l’assessore e il sindaco, i magistrati di Firenze notano poi come Bulgarella sia a un passo da ottenere l’appalto per la costruzione della caserma dei carabinieri di Pisa. Un ruolo chiave nella vicenda, secondo gli inquirenti, lo gioca proprio Dell’Omodarme che “è riuscito a superare le resistenze del Comandante della Caserma”. Un interessamento che Bulgarella “sembra aver ricompensato con un assegno emesso dalla società Edilcentro”.

La posizione di Federico Tumbiolo è stata definitivamente archiviata in data 4 giugno 2019 dal Gip di Milano che ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura meneghina, a cui il fascicolo era stato tramesso per competenza territoriale, all’esito di un primo e parziale provvedimento di archiviazione emesso in suo favore dal Gip di Firenze in data 24 aprile 2018.

Articolo Precedente

Corruzione, “ok a progetti in cambio di lavoro ai famigliari”: arrestata direttrice del carcere minorile di Milano

next
Articolo Successivo

La Magistratura impegnata (nella strenua difesa di se stessa)

next