Sono state notificate in questi giorni le multe per complessivi 420mila euro che la Consob ha comminato agli ex vertici di Banca Marche per carenze informative nel prospetto dell’aumento di capitale del 2012. I manager sanzionati, al termine di un iter iniziato nel luglio 2014, in tutto sono 16. L’ex direttore generale Massimo Bianconi e l’ex presidente Michele Ambrosini dovranno pagare 60mila euro per una violazione “a titolo di dolo”, in quanto delegati alla redazione del prospetto. Sono invece per violazioni a “titolo di colpa” le multe da 30mila euro date all’ex vice presidente Lauro Costa e all’ex presidente del collegio sindacale Piero Valentini e quelle da 20mila euro all’ex vice presidente Tonino Perini, agli ex consiglieri Giuliano Bianchi, Bruno Brusciotti, Pio Bussolotto, Massimo Cremona, Walter Darini, Eliseo Di Luca, Germano Ercoli, Marcello Gennari, Mario Volpini, e agli ex sindaci Franco D’Angelo e Marco Pierluca.

L’accusa è di “mancata rappresentazione, nel prospetto di offerta approvato dalla Consob il 3 febbraio 1012, delle valutazioni negative sulla situazione economico patrimoniale e sull’assetto di governo societario espresse da Bankitalia in una lettera trasmessa all’Emittente in data 9 gennaio 2012″. Una lettera, si legge ora nel dossier, “dal carattere allarmante” e che proprio per questo “doveva essere comunicata ai potenziali investitori”, ma di cui il mercato e la Commissione rimasero all’oscuro. In essa venivano evidenziati “elementi di crescente criticità“, “diffuse carenze negli assetti di governance e nel sistema dei controlli interni”, la “rilevante esposizione ai rischi di natura creditizia e finanziaria”, e “l’inefficace azione di indirizzo e supervisione del consiglio di amministrazione, condizionato dal ruolo preminente svolto dal dg”.

La lettera di Bankitalia fu discussa dal consiglio di amministrazione di Banca Marche l’11 gennaio 2012, e si contesta ai componenti di quella seduta di non aver trasmesso alla Consob i rilievi nonostante il giorno prima avesse richiesto informazioni supplementari sugli esiti delle ultime ispezioni. Solo il primo giugno 2012, ad aumento concluso, l’istituto di credito trasmise a Consob una “ricostruzione parziale e fuorviante” della lettera di Banca d’Italia. Per Consob – si legge ancora – non assume “valenza esimente la circostanza che la lettera sarebbe stata portata a conoscenza delle fondazioni bancarie, principali soci di riferimento” dal momento che “era stato tenuto comunque all’oscuro il pubblico indistinto degli investitori cui l’offerta era rivolta”. Come previsto dalla normativa, Banca Marche pagherà a Consob l’intero importo delle sanzioni per poi rivalersi sugli autori delle violazioni.

L’aumento del 2012 fruttò alla banca 180 milioni. Bianconi e altri 36 ex dirigenti sono indagati dalla procura di Ancona per il dissesto della banca, che nel 2013 è finita in amministrazione straordinaria e che si appresta ora a varare una nuova ricapitalizzazione a cui parteciperà il Fondo interbancario di tutela dei depositi.

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