“Non sarà qualche zecca rossa che ci dice di non andare a Bologna l’8 novembre a impedire una grande festa democratica di popolo”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, nella trasmissione Filo Diretto, su Radio Padania, risponde a un ascoltatore circa la manifestazione leghista prevista per l’8 novembre a Bologna e una contromanifestazione annunciata dal movimento Nodo Sociale Antifascista. Il sostenitore del Carroccio si lamenta con il segretario (“Puntualmente vengono a romperci i coglioni, voglio essere libero di portare a Bologna mio figlio”), ma Salvini lo rassicura: “Sarà una giornata con tanti bambini. E ci mancherebbe altro, le forze dell’ordine faranno il loro lavoro. Quindi, sarà una festa popolare con mamme, papà, bambini e nonni, insomma la gente normale di un Paese che vuole sorridere. Non è certo qualche zecca rossa che ci cambia la vita, figurati. Quel giorno la piazza di Bologna sarà bellissima. Ne sono strasicuro”. Il capo della Lega, poi, commenta la vicenda del pensionato 65enne che questa notte ha sparato e ucciso un ladro romeno, che si era introdotto nella sua abitazione a Vaprio D’adda (Milano): “Se questo era un ladro ed è morto, non mi dispiace. Sono i rischi del mestiere. Sono cattivo? Basta. Se non fai il ladro, non rischi di morire. Qua la vittima è il pensionato, a cui va tutta la mia solidarietà. Anzi, confido nel fatto che, se l’ingiustizia italiana porterà disturbo, le spese legali saranno a carico della Regione Lombardia”. E rincara: “Il ladro se l’è andata a cercare. Adesso basta con questo buonismo nei confronti della gente che ti entra in casa. Li facciamo arrivare, li mettiamo in albergo, ti entrano in casa e devi stare pure attento a reagire, altrimenti ti indagano. Mi sono rotto le palle. E domenica 8 novembre a Bologna aspetto tanta gente normale che si è rotta le palle. Questo pensionato va sostenuto moralmente ed economicamente”. Salvini annuncia che nella giornata bolognese ci sarà una raccolta firme contro varie “amenità, come la cittadinanza agli immigrati, le adozioni gay”, ma anche a favore della cancellazione del reato di eccesso di legittima difesa. “Il Parlamento parla del sesso degli angeli, noi della vita reale” – accusa – “se mi trovo un ladro in casa, che faccio? Dovrei dirgli: ‘Scusi, signor rapinatore, mi può cortesemente dire se la sua pistola è vera o finta?’. Oh, ragass. Dai. Iniziamo a riportare un po’ di ordine e di pulizia. Non si può nemmeno dire ‘zingaro’, se no ti bannano e ti denunciano. A me tutti ‘sti zingari che rompono le palle dovunque ho le tasche piene. Basta. Campi rom abusivi rasi al suolo, centri sociali sgomberati. Non c’è dibattito, è normalità e buon senso”. Salvini poi risponde ai suoi supporter, come una signora leghista che rivela la confidenza fattale da un non precisato “uomo negro, nero, colorato del Camerun”. E a chi gli chiede se ha fiducia in Forza Italia, il leader del Carroccio risponde: “Se mi fido di Forza Italia? Parliamone. Vediamo l’8 novembre a Bologna quanti eletti e quanti elettori di Forza Italia ci saranno poi ne parliamo. Quella è l’unica manifestazione contro Renzi”

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