Della schizofrenia che invade il mondo che mi circonda non mi meraviglia più nulla, ma sto malissimo ogni volta che la follia della politica di una lobbycrazia (ex democrazia) come quella oggi vigente in Italia ci fa compiere i soliti due passi indietro appena riusciamo a farne uno in avanti.

La legge di Stabilità da un lato stanzia 450 milioni di euro per smaltire sei milioni di ecoballe a composizione sostanzialmente sconosciuta in tempi rapidi e questo è certamente un importante passo in avanti, ma come può un tecnico come me (che conosce bene i meccanismi patogenetici veri di Terra dei Fuochi che non sono certo i rifiuti urbani ma i rifiuti prodotti in regime di evasione fiscale) a non comprendere quale eccezionale regalo sia stato fatto a compensazione ai nostri assassini di ogni giorno consentendo la libera circolazione del contante sino a tremila euro?

ecoballe 640

Terra dei Fuochi è quello specifico sistema di produzione e smaltimento industriale dove una miriade di retribuiti malviventi girano per le case dei nostri concittadini più poveri inducendoli a lavorare in casa “a nero” , da schiavi, per una paga che non supera i 25 euro giornalieri, cash e contanti, per poi raccogliere gli scarti a fine giornata, sovrapporli ai rifiuti urbani e affidarne infine trasporto e conseguente smaltimento con roghi tossici ad altri disgraziati, pagati sempre dai 10 ai 25 euro al giorno, cash e a nero.

Pertanto, se esisteva un minimo di difficoltà a girare e pagare cash con un tetto massimo di mille euro, utili a retribuire non più di 40 schiavi per volta, adesso con libera circolazione di contante sino a tremila euro, i nostri camorristi potranno liberamente pagare ciascuno non meno di 120 schiavi al giorno.

Considerato che a nero ogni schiavo può produrre non meno di 50 borse o paia di scarpe al giorno e che per ogni kg di scarpa o borsa abbiamo non meno di mezzo kg di scarto da smaltire a nero illegalmente in Terra dei Fuochi, ne consegue matematicamente che adesso i nostri camorristi hanno la tranquilla possibilità di indurre lo smaltimento illegale di non meno di tre tonnellate di scarti di lavorazione al giorno grazie ai 3mila euro cash disponibili a circolare in nero, per ciascun camorrista.

Tecnici come me, sostenuti da profeti potenti come Padre Maurizio Patriciello, si stanno letteralmente consumando la vita ogni giorno per fare comprendere a tutti che combattere la micro evasione fiscale significa stroncare la micro criminalità produttiva che genera le invincibile Terra dei Fuochi. Ci stiamo ammazzando per cercare di ottenere la tracciabilità non solo del denaro ma soprattutto dei manufatti, specie scarpe e borse, tracciabilità dei manufatti e dei tir che proprio non si vuole in alcun modo fare, neanche a tutela dei marchi.

Per ogni successo che otteniamo, per ogni passo avanti che riusciamo a compiere, rimettendoci salute e vite intere, questo Stato di lobbisti ci fa compiere due passi indietro.

Il problema dei tremila euro in contanti non consiste nella tracciabilità dei soldi evasi, ma è la essenziale premessa per la non tracciabilità del lavoro in schiavitù che genera, specie nelle zone a maggiore controllo da parte della malavita organizzata, come appunto Terra dei Fuochi e la Campania.

Quando si parla di evasione fiscale, io non penso mai agli scontrini non fatti, penso alle oltre centomila tonnellate al giorno di manufatti prodotti a nero ogni giorno in Italia, specie in Campania, pagati cash e smaltiti illegalmente a nero a danno della salute di tutti.

Grazie, Renzi, per i 450 milioni che certamente sei stato costretto a ricambiare con i trenta denari, pardon, tremila euro in contanti con i quali ancora una volta noi campani siamo stati svenduti ai camorristi. E non solo i soldi ma soprattutto le scarpe e le borse continueranno a non essere tracciati, al contrario delle pummarole e delle bufale, vittime e non certo causa dello smaltimento illegale dei manufatti prodotti in regime di evasione fiscale.

Per alleviare il mio dolore leggo sempre “Invictus”, “invitto”, “mai sconfitto”. E’ una poesia scritta dal poeta inglese William Ernest Henley. Quella poesia che Nelson Mandela utilizzava per alleviare gli anni della sua prigionia durante l’apartheid. Ecco il testo tradotto:

Dal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo da un polo all’altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per la mia anima invincibile.

Nella feroce morsa delle circostanze
Non ho arretrato né gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.

Oltre questo luogo d’ira e lacrime
Incombe il solo Orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.

Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.

Finché avrò un briciolo di vita e di salute , combatterò questo Stato schizofrenico e lobbista che sta distruggendo se stesso.

Articolo Precedente

Venezia, via le Grandi Navi (canzone di lotta)

next
Articolo Successivo

Terra dei fuochi: il cancro che sta decimando un popolo

next