Dopo la legge di Stabilità del governo l’immagine della sanità che mi viene in mente è quella del gigantesco “albero casa” del film Avatar. Questo smisurato albero, come ricorderete, viene silurato da ogni lato dal colonnello Miles Quaritch che lo vuole abbattere per sfruttare il prezioso minerale che giace sotto si esso. Renzi, come il muscoloso colonnello del film, ha disposto l’abbattimento della sanità per sfruttarne la spesa e finanziare la sua politica economica. Ormai è chiaro che la partita è la sua rilegittimazione alle prossime elezioni tutta giocata, costi quel che costi, sul tavolo della ripresa economica.

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Renzi esattamente come il colonnello Miles Quaritch, è un classico distruttore di mondi che fedele alle sue ambizioni nutre un profondo disprezzo per tutto quanto lo ostacola. Con questa legge di Stabilità esce di scena, per la sanità, la spending review, cioè l’idea che la spesa possa essere bonificata cambiando gli effettori che la determinano, ed i Bondi, i Cottarelli, i Gutgeld lasciano il posto al colonnello Miles Quaritch, cioè alla forza brutale del siluro che spezza obbliga e sottomette.

Vediamoli i siluri di Renzi nelle vesti del colonnello Miles Quaritch:

– il primo è al “Fondo sanitario nazionale” quello che finanzia tutti i fabbisogni regionali e che viene tagliato di netto rispetto a quanto pattuito con il “patto per la salute” (10 luglio 2014) di almeno 4 mld (da 115 mld 444 milioni a 111 mld). Le Regioni, come ad esempio l’Emilia Romagna, che sino ad ora sono riuscite a stare nella parità di bilancio rischiano di andare in disavanzo e di essere commissariate a meno di non devastare i loro già sofferenti sistemi sanitari. Figurarsi le regioni che hanno già sforato e per questo sono obbligate ai piani di rientro.

– il secondo è definito “Concorso delle Regioni alla finanza pubblica” previsto in 8 mld per il 2016, 3.980 milioni di euro per il 2017 e 5.480 per ciascuno degli anni 2018 e 2019. Le Regioni cioè devono risparmiare decidendo loro come e dove, lo stesso meccanismo che alla sanità quest’anno è costato 2 mld 350 milioni. Se le Regioni ragioneranno come quest’anno quei 1,8 miliardi saranno nuovamente “tolti” alla sanità. Nella bozza in circolazione viene introdotta una condizione molto sospetta, si dice “nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza”, come se si sotto intendesse che i risparmi debbano avvenire nella sanità altrimenti perché mettere questa condizione?

– il terzo siluro è l’obbligo di rientro da parte delle varie aziende sanitarie, dagli “scostamenti tra costi e ricavi” pari o superiore al 10% dei suddetti ricavi, o, in valore assoluto, pari ad almeno 10 milioni di euro. Si tratta di scostamenti causati dal mancato rispetto dei parametri relativi a volumi, qualità ed esiti delle cure. Cioè dalla non applicazione di una rigidissima standardizzazione economicistica delle prestazioni. Gli enti che si discosteranno dovranno presentare un piano di rientro che se non approvato causerà l’automatica decadenza del direttore generale. I piani di rientro approvati saranno immediatamente efficaci ed esecutivi per l’ente interessato.

– Il quarto siluro è rappresentato dai “prezzi base”, 
come li ha definiti testualmente Renzi, quelli che erroneamente sono indicati come “costi standard”. I “prezzi base” sono quelli che riguardano farmaci e dispositivi medici, in genere sono prezzi di riferimento più bassi del loro valore mediano. Il rischio quasi certo è che per risparmiare si obblighi gli operatori ad impiegare per la cura delle malattie non i mezzi più appropriati al malato ma quelli meno costosi. Non a caso per le aziende è previsto l’obbligo di approvvigionarsi, in via esclusiva, dalla Consip che presumibilmente sarà l’ente che deciderà per il medico quali debbano essere i mezzi più economici che egli potrà usare.

– Il quinto siluro possibile è l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea), ciò sarebbe, se l’aggiornamento delle tutele pubbliche quindi gratuite avvenisse a ribasso cioè se si prevedesse per ragioni di risparmio, delle espulsioni di prestazioni dall’ambito della tutela pubblica (come nel caso del decreto sull’appropriatezza che ha limitato di fatto le prestazioni diagnostiche gratuite). In questo caso le prestazioni non previste dai Lea anche se clinicamente essenziali alla cura delle malattie, sarebbero interamente a carico del cittadino.

– Il sesto siluro, riguarda il lavoro e le professioni. Sono confermate tutte le forme di decapitalizzazione del lavoro, comprese tra il blocco del turn over , il ridimensionamento delle autonomie professionali, il lavoro a costo zero, e il demansionamento cioè il ricorso per ragioni di risparmio da parte delle Regioni alla superflessibilità dell’impiego di manodopera.

Con questi siluri il grande “albero casa” della sanità sarà divelto e il colonnello Miles Quaritch avrà vinto la sua guerra contro i diritti degli uomini.

Il problema politico che pongo è come fermare il colonnello cinico e spietato? Leggo sui giornali puntuali analisi critiche sulla manovra soprattutto da parte dei sindacati confederali, leggo prese di posizioni molto dure da parte dei sindacati medici, non leggo prese di posizioni dell’Ipasvi la federazione che raggruppa tutti i collegi degli infermieri, e meno che mai da parte dei sindacati che rappresentano i cittadini, i pensionati, i consumatori, vedo che tutti sono più che contrari… ma nessuno parla di sciopero generale della sanità.

Mi rivolgo a tutti costoro: ma cosa aspettate a proclamare lo sciopero generale contro il colonnello Miles Quaritch?

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