“Il danno che mi è stato fatto è gravissimo e irreparabile. Auspico che il figlio che la senatrice Lezzi attende non si trovi mai nella condizione del mio“. Lo ha detto Lucio Barani, il capogruppo di Ala al Senato, denunciando in una conferenza stampa che, a seguito della polemica e delle immagini televisive sul suo gesto, che lui intendeva toscanamente indicare come del “boccalone”, cioè di chi “abbocca”, suo figlio di dieci anni a scuola è vittima delle azioni di bulli che lo tormentano. “Chiederò – ha annunciato – un incontro al ministro Giannini perché quanto sta succedendo nella classe di terza media frequentata da mio figlio è intollerabile. Evidentemente nelle famiglie si dicono cose, e i figli agiscono di conseguenza. Per non parlare di mia figlia 32enne, che riceve mail con frasi indicibili”. Barani ha ripercorso le fasi della bagarre del 2 ottobre scorso e, con l’ausilio dei filmati ricavati dalle telecamere di servizio dell’aula, ha spiegato che lui il gesto con le mani rivolte verso l’interno della bocca lo rivolgeva al leghista Consiglio che agitava dei biglettoni verdi. “Faccio quel gesto poco signorile ma in Toscana lo fanno tutti, a indicare un credulone…“. Quindi, a suo dire, Barbara Lezzi non c’entrava niente e nemmeno Paola Taverna, che ha ripetuto il gesto nell’accusare il senatore verdiniano. “Conosco migliaia di donne, sono stato docente, nessuna mi ha mai visto fare un gesto osceno, semplicemente perché non lo conosco, non è nel mio dna…”

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