Tra le persone intercettate dalla Procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta su Infront e i diritti tv c’è anche Adriano Galliani. Lo scrive il Corriere della Sera oggi in edicola. Gli inquirenti hanno ascoltato una telefonata dell’amministrazione delegato del Milan, che non risulta indagato, con il legale e parlamentare di Forza Italia Niccolò Ghedini nella giornata antecedente le audizioni all’Antitrust dei responsabili di Infront e del presidente della Lazio Claudio Lotito in merito al sospetto che l’asta per l’assegnazione dei diritti tv abbia visto Sky e Mediaset mettersi d’accordo per la spartizione.

Il colloquio tra il dirigente rossonero e l’avvocato Ghedini viene captato dagli uomini della Guardia di Finanza il 30 settembre. “Noi domani facciamo un pranzo con il presidente, Gianni e Confalonieri”, dice il parlamentare. Galliani a quel punto risponde: “Io posso fare poco in questa vicenda, secondo me… quello che è il ragionamento da fare è di coordinarsi, di coordinarsi con gli uffici legali della Lega (…) Noi dobbiamo solo… la Lega è assolutamente schierata”. Interviene Ghedini: “No, no vabbè poi dopo ne parliamo… quella roba, lascia stare… se vuoi venire domani siamo qua. Domani alle 13 a Palazzo Grazioli… solo noi”. Un dialogo che gli investigatori hanno ritenuto di dover segnalare alla Procura, impegnata in questi giorni a ricomporre i tasselli del puzzle tra diritti tv e presunti ostacoli alla vigilanza di Genoa e Bari. Un fronte, quello dei club coinvolti in operazioni che i pm credono siano veri e propri maquillage dei bilanci per evitare penalizzazioni, che potrebbe allargarsi in breve tempo a due altre squadre del nord, una di A e una B.

All’intercettazione pubblicata dal Corriere – secondo cui il telefono di Galliani viene messo sotto controllo perché “terzo” di interesse investigativo nel filone sui diritti – è seguita la presa di posizione di Ghedini: “Con grave violazione di legge che sarà perseguita in ogni sede è stata pubblicata quest’oggi sul Corriere della Sera una mia recentissima conversazione telefonica intercorsa con Adriano Galliani che assisto quale difensore. Si tratta della pubblicazione della conversazione di un difensore, vietata per legge, che non mi risulta ancora nella disponibilità delle parti e per cui comunque vige l’obbligo di distruzione o quantomeno non pubblicazione“. Poi lo storico avvocato di Berlusconi prosegue, chiarendo le tempistiche: “Vi è fra l’altro una assoluta invenzione ove si prospetta che la telefonata sarebbe avvenuta prima delle audizioni all’antitrust, che invece per quanto attiene RTI vi erano già ampiamente state”.

E dà la sua interpretazione del significato della telefonata: “Come è facile intuire si trattava soltanto di conoscere chi fossero i colleghi che seguivano la Lega Calcio per ottenere da loro ulteriore documentazione utile anche per il procedimento penale per cui in data 28 settembre vi era stato da parte mia un accesso presso la Procura della Repubblica di Milano, ampiamente riportato dalla stampa – spiega Ghedini – Fra l’altro, non vi fu necessità alcuna poi di contattare quei colleghi avendo reperito direttamente tutti i documenti”. Infine, il parlamentare di Forza Italia aggiunge che “vi possa essere una coincidenza di posizioni di fronte all’antitrust fra tutti i soggetti chiamati a rispondere in concorso è talmente ovvio ed evidente che non merita commento alcuno”.

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