Ideantity-Calabria

La Calabria che non t’aspetti. Quella laboriosa e innovativa, emblematica d’un Mezzogiorno orgoglioso delle proprie radici, capace di puntare sulle proprie ricchezze s’è data appuntamento a Cosenza.

15/17 ottobre, nel prestigioso contenitore culturale del castello federiciano di recente restituito alla città, su impulso di Italian Identity Association (Iia): associazione impegnata a promuovere le eccellenze, una tre giorni sul Made in Calabria. Protagonista il territorio con produzioni locali responsabili, startuppers innovativi, agrifood di qualità, manifatturiero creativo.

Un viaggio tra food, terroir e lifestyle calabrese attraverso le narrazioni del paesologo Franco Arminio, figura cult per Saviano, icona contemporanea del genius loci o Francesco Bevilacqua, scrittore ambientalista “cercatore di luoghi perduti”; Claudio Cipollini, architetto esperto in sistemi territoriali e reti d’imprese e Consuelo Nava, reggina, tra le due ricercatrici italiane selezionate al festival di Trento per il concorso d’idee Euricse sull’innovazione; Camillo Nola, brillante giovane vicepresidente di Granarolo e presidente di Assolac, che riunisce buona parte dei produttori di latte della Calabria e Lucia Librandi il cui olio, nella tradizione di Pasquale Librandi l’”uomo che parlava agli olivi”, prodotto nel borgo di Vaccarizzo, nella Calabria arbëreshë, è per Flos Olei 2015 il  miglior extravergine d’oliva bio dell’anno; Silvio Greco, il prof. di Scienze gastronomiche spesso in giacca da Chef, autore d’un libro sul Pesce illustrato da Staino; Giuseppe Siciliani, ortodontista di fama ma soprattutto viticultore; Emilio Leo dell’omonimo lanificio, il più antico d’Europa; la prof. Ventura che per Campoverde ha realizzato (con fondi Ue e Pon ricerca Miur) modelli multifiliera su piattaforme integrate per gestire il prodotto dal campo al consumatore, un prototipo eCommerce per consegne dirette e un’app per garantire tracciabilità, sicurezza alimentare e consumo dell’acqua.

Ma Ideantity sarà anche show cooking en plein air con le performance dei Cooking soon: 8 chef under 30, giovani leve dell’alta cucina calabrese tra cui Luca Abbruzzino, per la guida dell’Espresso migliore chef emergente dell’anno. Quando il talento si sposa con la creatività. Dal Gal Silautentica ospitali per natura aziende (Bio) che sulle vette coltivano canapa sativa per farne olio o farina che si trasforma in squisitissima pasta ma anche giovani chef impegnati nel tasting dei sapori delle aree interne e costiere.

Dalla cucina stellata all’osservazione delle stelle e del cielo affidata a un sempreverde Franco Piperno il passo è breve. Ma anche spazio alla creatività con live musicali (da Dario De Luca di Scena verticale ad esperienze di gastrofonia: Non fate la guerra ma gnocchi e pomodoro dei Coltivatori di musica), mostre fotografiche: Pane nostrum di Alfonso di Vincenzo sui pani e i forni di Cerchiara, gli scatti di Gaetano Gianzi (direttore artistico di Corigliano Fotografia) per un Viaggio nel lavoro per terre e per mare sino alle installazioni artistiche di Giulio Telarico e i suoi paesaggi impossibili. Nella giornata conclusiva una quinta d’alta moda curata dal vulcanico Anton Giulio Grande nel cui laboratorio di Lamezia le sartine, abili custodi di antiche tradizioni tessili, cuciono per lo star system internazionale e da Michele Affidato le cui creazioni orafe dal sapore magnogreco sono da tempo ambasciatrici del made in Calabria.

Una Calabria insolita e originale, finalmente capace di superare quell’amnesia che la caratterizza, per un’iniziativa realizzata senza fondi pubblici, col crowdfunding di aziende e singoli produttori che hanno messo a disposizione dei cuochi anche i loro prodotti a km0: dal melograno e dalle bacche di goji fresche di Sibari allo zafferano del reggino, coltivato in Calabria dall’epoca grecoromana; dal vino d’”uva francese”, dal magliocco delle dolci colline di Donnici (Terre del Gufo, Donnici99…) a quello dello Jonio sino ai formaggi d’altura del Pollino (AgricolaCampotenese). Con uno spirito vincente. Perché la parola d’ordine qui è fare rete ovvero costruire connessioni tra intelligenze, imprese, saperi. Quella stessa trama che ricorda le antiche tessiture calabresi o la mappa delle metropolitane europee contemporanee che fa da brand  (by Mariano Napoli), in un nuovo stile comunicativo, all’intera kermesse.

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