Il fiscalista italiano che fa affari in Svizzera, Infront e l’ipotesi della turbativa d’asta nella corsa ai diritti tv della Serie A. E ora anche presunti finanziamenti a due club, Genoa e Bari, per abbellirne i bilanci, ancora da parte del colosso svizzero-cinese nella gestione di diritti tv del calcio e di MP&Silva, altro pezzo grosso in tema di pallone&televisione. Venerdì scorso il Nucleo tributario della Guardia di finanza, su ordine della Procura di Milano, non è entrato solo nelle sedi della Lega Calcio e di Mediaset, ma anche di Genoa e Bari, aprendo di fatto un terzo filone in un’inchiesta nata seguendo le tracce del fiscalista Andrea Baroni. La parte relativa ai club riguarderebbe l’ostacolo all’attività degli organi di vigilanza, in questo caso della Commissione per la vigilanza e il controllo delle società di calcio (Covisoc), “in relazione a presunti ritocchi al rialzo dei bilanci di alcune società al fine di poter essere ammesse ai campionati”. Si aggiunge così una pista da seguire per il procuratore aggiunto Giulia Perrotti e i sostituti Roberto Pellicano, Paolo Filippini e Giovanni Polizzi.

Baroni non risponde al Gip – Tutto parte da Andrea Baroni, arrestato venerdì su ordine del gip Giuseppe Gennari. È uno dei tre soci della Tax&Finance, società di specializzata in consulenza fiscale internazionale. L’accusa a suo carico è di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro frutto di evasione fiscale di clienti italiani. Interrogato lunedì, Baroni, difeso dall’avvocatessa Roberta Guaineri, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Tra i suoi clienti, come risulta dal provvedimento del gip, c’è anche Luigi Ugo Colombini, procuratore e manager sportivo, non indagato. Nei dialoghi intercettati con il suo referente in T&F “intrattiene conversazioni di carattere professionale in ordine alla movimentazione di diverse provviste di denaro relative ai compensi percepiti da tennisti professionisti” tra i quali Andy Murray e Shvedova Jarolslava. Una “esterovestizione”, da parte di Baroni, per permettere minore tassazione. “E’ evidente – scrive il giudice – che il procuratore sportivo utilizza una società svizzera per gestire i rapporti con i propri giocatori” anche se “troppo involuta è l’indagine per comprendere effettivamente beneficiari, destinatari e modalità delle operazioni estere”.

Infront e i diritti tv – Ma tra i clienti di Baroni risulta, come scritto dal gip, anche Infront Italy, la costola italiana del colosso cinese con sede in Svizzera che fa da advisor commerciale per Lega Calcio, Figc e numerose società di Serie A e B. Ed è così che i magistrati si imbattono nella questione relativa all’asta per i diritti tv del massimo campionato italiano nel triennio 2015/18. In questo filone si ipotizzano a carico di Infront, del suo numero uno in Italia Marco Bogarelli, dei membri del cda Andrea Locatelli e Giuseppe Ciocchetti, dei manager di Rti (gruppo Mediaset) Marco Giordani e Giorgio Giovetti i reati di turbativa d’asta e turbata libertà degli incanti. E così venerdì gli uomini delle Fiamme Gialle hanno fatto visita agli uffici della Lega Calcio – e di Mediaset, come ha di fatto annunciato Silvio Berlusconi sabato al teatro Dal Verme – chiedendo di esibire gli atti relativi a quella asta da quasi un miliardo di euro, perché secondo la Procura i dirigenti di Infront sarebbero arrivati a turbare “il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto dei bandi”, oltre ad aver “turbato il corretto e imparziale svolgimento delle gare” con il fine di “condizionare le modalità di scelta violando i canoni di trasparenza e leale correttezza”. Sulla gestione dell’asta ha da alcuni mesi acceso i riflettori anche l’Antitrust, che entro il 30 aprile 2016 chiuderà l’istruttoria e chiarirà se c’è stato o meno un accordo restrittivo della concorrenza tra Sky e Mediaset.

Soldi ai club per aggirare la Covisoc? – Ma oltre a via Rosellini e Cologno Monzese, venerdì la Finanza ha bussato alle porte anche della sede del Bari e di Villa Lomellini Rostan, il quartier generale del Genoa. Secondo quanto già aveva anticipato domenica Il Sole 24 Ore questo spezzone dell’indagine riguarderebbe presunti finanziamenti estero su estero, serviti a ‘raddrizzare’ i bilanci delle società superando così i controlli della Covisoc, che vigila sullo stato economico-finanziario dei club professionistici. Come riportato dal quotidiano di Confindustria negli mesi scorsi sui conti del Bari sono arrivati 460mila euro da parte di Infront. La società pugliese ha rigettato le accuse, chiarendo che le indagini non riguardano “né Fc Bari 1908, né il presidente Gianluca Paparesta”, che quei soldi sono transitati su conti di “istituti di credito nazionali” e che il versamento riguarda il regolare contratto di sponsorizzazione della seconda maglia. Relativamente al Genoa, il finanziamento di circa 15 milioni di euro sarebbe invece stato erogato da Riccardo Silva, ex partner di Bogarelli e Locatelli in Milan Channel, la cui abitazione è stata perquisita venerdì, è il proprietario della MP&Silva, società che gestisce i diritti tv della A sul mercato estero. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 ore, la somma sarebbe stata girata su conti esteri riferibili a Preziosi “tramite altre strutture estere riferibili a Infront e gestite dalla Tax&Finance”. “Siamo tranquillissimi, i soldi che servivano al nostro bilancio li ha messi l’azionista di riferimento, cioè io – dice il numero uno del club ligure – Il conto è tracciabile, sono state fatte tutte operazioni semplici e chiare, ove servisse saremmo pronti a dare qualsiasi chiarimento a qualsivoglia autorità”.

 

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