In attesa che si concretizzi il più ampio piano per il salvataggio anche di Popolare dell’Etruria e Cassa di risparmio di Ferrara, Banca Marche ha ottenuto il soccorso del Fondo interbancario di tutela dei depositi, il consorzio di 226 istituti che garantisce i correntisti. Il consiglio del fondo ha infatti deciso “all’unanimità” di intervenire nella crisi della banca in amministrazione straordinaria dal 2013 e il cui commissariamento scade a fine ottobre “sottoscrivendo un aumento di capitale” il cui ammontare deve ancora essere reso noto. La decisione, si legge nella nota del Fondo, sarà però attuata dopo l’entrata in vigore del decreto che recepisce in Italia le nuove regole europee sui salvataggi bancari, in base alle quali a pagare il conto delle crisi saranno chiamati azionisti, obbligazionisti e titolari di conti correnti oltre i 100mila euro.

I commissari straordinari dovranno stabilire i dettagli dell’operazione. Sul piano procedurale il perfezionamento dell’intervento implica “modifiche allo statuto del fondo volte a introdurre il nuovo metodo di contribuzione ex ante”, “il perfezionamento giuridico dell’operazione di aumento di capitale di Banca Marche e l’autorizzazione della Bce all’acquisizione della partecipazione di controllo da parte del Fondo”. La Commissione Ue ha dato il via libera all’aumento di capitale e i sindacati si sono detti soddisfatti della decisione e convinti che rappresenti “il punto di partenza per il percorso di rilancio della Banca”.

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