Mancano 12 medici e 8 infermieri nei reparti d’urgenza degli ospedali di La Spezia e Sarzana, il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle ha inviato una interrogazione con risposta urgente all’assessore regionale alla Sanità, la leghista Sonia Viale. Per farlo Francesco Battistini si è affidato ad una relazione del dottor Gianfranco Mazzotta, primario del pronto soccorso dell’Ospedale Sant’Andrea della Spezia, che già nel marzo scorso aveva denunciato pesanti carenze alla commissione sanità del comune ligure.

“Si sono verificate delle morti di pazienti in attesa a causa del sovraffollamento dei Pronto soccorso“. Aveva detto, accendendo così i riflettori sulla situazione disastrosa dei reparti di emergenza e urgenza di due strutture dell’estremo levante ligure. “Gli infermieri, nel numero di 2 o 3 a seconda dei turni di servizio, non sono in grado di controllare le condizioni dei malati dovendo fornire assistenza ai medici impegnati nelle visite, che avvengono in tre aulette di non più di 80 metri quadrati, spesso in condizioni igieniche non umane, con rischi gravissimi anche di natura infettivologica – si leggeva ancora nella relazione -. Ci sono stati casi di persone rimaste a dormire due giorni nel pronto soccorso in mezzo all’odore del piscio e non so cosa ne direste voi se fosse capitato a vostra madre o a vostra sorella”.

Il primario puntava il dito contro le procedure di ammissione ai pronto soccorso di Spezia e Sarzana, differenti da quelle applicate nei reparti d’emergenza nel resto del paese: “Quando sono diventato primario (all’inizio del 2015, ndr) mi sono accorto che i codici bianchi (cioè i pazienti affetti dalle patologie più lievi, nd) sono pochissimi. Risulta che circa uno spezzino su due nel corso dell’anno usufruisce delle prestazioni del Pronto Soccorso e l’85% di costoro viene dimesso“. In sostanza secondo la denuncia contenuta nella relazione molti cittadini ricorrevano al pronto soccorso per usufruire di prestazioni mediche gratuite: “E’ intollerabile che dei pazienti in codice verde (patologie non gravi, ndr) muoiano perché vengono preceduti nell’assistenza da finti codici verdi che in realtà sono bianchi”. Durante le situazioni di maggiore sovraffollamento si era verificato il blocco del servizio 118. Le ambulanze in arrivo non erano riuscite a scaricare gli ammalati per mancanza di barelle. Critica anche la condizione dei ricoveri. In attesa che vengano completati i lavori di ristrutturazione del reparto di medicina interna del Sant’Andrea la specialità era stata trasferita al vecchio ospedale del Felettino, dove, aveva detto Mazzotta: “non esistono la rianimazione, la radiologia, il laboratorio per effettuare gli esami rapidi. Il Primario è stato costretto a limitare i ricoveri ai casi a basso livello di gravità”.

Nella sua risposta l’assessore Sonia Viale ha precisato che sono in corso le procedure per arrivare – entro fine ottobre – alle assunzioni per sei posti a tempo indeterminato e nove a tempo determinato. Battistini si è riservato di verificare quanti fra i nuovi assunti andranno effettivamente a ricoprire incarichi medici. E in quali strutture, in particolare se andranno in quelle maggiormente sguarnite.

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